LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Prende a schiaffi i carabinieri: arrestato cuoco del campeggio

Un 51enne, nel suo giorno libero, aveva bevuto e infastidiva gli ospiti del camping Piomboni di Marina. Trovato nella sua stanza dai militari, gli è stato chiesto di rimanervi e lui li ha aggrediti. Caos anche in ospedale

I carabinieri di Marina di Ravenna (foto di repertorio)

I carabinieri di Marina di Ravenna (foto di repertorio)

Ravenna, 1 maggio 2024 – Nel giorno di riposo dal lavoro, ne ha approfittato per bersi "un paio di birre", salvo poi ammettere di non ricordare molto. Durante quei momenti di amnesia alcolica, ha preso a schiaffi un carabiniere, spinto e mandato all’ospedale un secondo militare.

Portato a sua volta al pronto soccorso, dopo essere stato neutralizzato con lo spray al peperoncino, ha continuato a dare in escandescenze e a proferire minacce.

Protagonista di un lunedì sopra le righe, un 51enne milanese senza fissa dimora, Massimo C., assunto come cuoco stagionale al camping Piomboni di Marina di Ravenna, alla fine arrestato con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

L’uomo, con precedenti e già gravato da un foglio di via da altra città, ieri pomeriggio in Tribunale ha patteggiato una pena (sospesa) a otto mesi.

I carabinieri di Marina di Ravenna sono intervenuti dopo che dal Piomboni avevano segnalato che il cuoco, verosimilmente ubriaco, infastidiva i presenti all’interno del campeggio. All’arrivo dei militari lo stesso era già rientrato nell’alloggio di servizio. Qui è stato identificato, poi avrebbe reagito quando gli è stato chiesto di restare all’interno della stanza. A quel punto è uscito con la forza e dalle parole grosse ai fatti il passaggio è stato rapido. Ha colpito con schiaffi un carabiniere, un altro lo ha spintonato facendolo cadere a terra.

Per renderlo inoffensivo i militari di Marina si sono visti costretti a ricorrere all’utilizzo dello spray urticante. La resistenza e il comportamento non collaborativo dell’uomo sono poi proseguiti fino all’ingresso in pronto soccorso.

"Era il mio giorno di riposo ed ero stanco. Ho bevuto un paio di birre e mi sarà uscita qualche parola sbagliata", ha detto l’imputato davanti al giudice Michele Spina. Ha aggiunto di non ricordare bene cosa fosse successo dopo e ha chiesto scusa, precisando che non era sua intenzione fare male a qualcuno. Liberato dopo il patteggiamento senza misure restrittive, lo stesso ha manifestato l’intenzione di non restare in zona. Il suo legale, avvocato Massimo Pleiadi, chiedeva la non convalida dell’arresto. Ciò in ragione del fatto che quando i militari sono arrivati, il suo cliente era inerme e avrebbero potuto condurlo subito via. Invece hanno effettuato l’identificazione sul posto, durante la quale non vi è stata resistenza, agevolata dal fatto che si tratta di soggetto censito in banca dati.

A quel punto, "inspiegabilmente dato che era soggetto noto", lo avrebbero costretto a restare dentro la sua stanza "quando non ce n’era più bisogno". Questo ne avrebbe trasformato lo stato di assopimento da alcol in uno di alterazione violenza.