Pombeni: "Santori nel Pd dovrà mettersi alla prova"

Il politologo: "Non sposta gli equilibri. I suoi voti sarebbero comunque andati lì. Ormai le Sardine sono finite, tocca a lui capire che nuovo ruolo ritagliarsi"

Paolo Pombeni

Paolo Pombeni

Alla fine, il leader delle Sardine Mattia Santori ha scelto di candidarsi nella lista del Pd alle prossime elezioni amministrative del 3-4 ottobre. "Una scelta importante per dare forza alla proposta del Pd verso la città", afferma il deputato dem Andrea De Maria. Che spiega: "La credibilità e l’autorevolezza della proposta politica del Pd a Bologna ci consentono di aprirci a forze ed energie di movimenti e associazioni"

Santori si troverà a contendersi le preferenze per uno scranno in consiglio comunale anche con alcuni dirigenti dem locali che, da ‘sardina’, ha spesso e volentieri duramente criticato.

Secondo Paolo Pombeni – politologo, professore Emerito al Dipartimento di Scienze politiche e Sociali dell’Alma Mater – una decisione tanto attesa "non avrà però riflessi imprevisti" nel risultato della lista Pd.

Professor Pombeni, la candidatura di Santori non sposterà voti?

"Non dico questo. Dico solo che sposterà voti che sarebbero comunque andati a finire lì. Come già accaduto per esempio con Stefano Bonaccini, alle regionali dell’anno scorso".

Crede quindi che non ci sarà alcun effetto trascinamento a favore del candidato sindaco Matteo Lepore?

"Secondo me, dal punto di vista dell’incremento del risultato complessivo di Lepore, la candidatura di Santori cambierà poco o niente".

Si aspettava che, alla fine, il leader delle Sardine si sarebbe impegnato in prima persona?

"Beh, mi sembra che la cosa fosse abbastanza scontata. Era solo una questione di tempo. Prima o poi era da mettere in conto. Direi che mi sarei stupito del contrario"

Perché?

"Perché le Sardine sono un movimento che ha ballato una sola notte".

Non vede futuro per il movimento?

"Diciamo la verità: come movimento, da tempo le Sardine non esistono più. Per questo i loro leader, a cominciare proprio da Santori, devono cominciare a fare qualcos’altro per continuare a esistere. Come personaggi pubblici, intendo".

Che ruolo potrà giocare Santori in consiglio comunale, se eletto?

"Il problema di fondo, a mio parere, è capire quali sono i suoi veri talenti".

Può spiegare?

"Se i suoi talenti rimangono soltanto quelli dell’organizzatore di piazze, si troverà ad andare avanti cercando di continuare a fare quello che, un tempo, si sarebbe definito agit-prop".

Alternativa?

"Se, invece, Santori dimostrerà di avere una capacità politica vera, potrà aspirare a un ruolo nell’amministrazione di questa città. Non sarebbe una novità".

A che cosa si riferisce?

"Penso ad altri capi di movimenti, come per esempio i leader del ’68. Una parte di loro è rimasto prigioniero a vita del proprio ruolo. Altri si sono conquistati un posto nel panorama politico del nostro Paese".

Che futuro prevede, per Santori?

"Ripeto, tutto dipenderà dalle sue capacità. Se la sua stella è frutto solo dell’intuizione di un momento, Santori continuerà a recitare il suo personaggio anche in consiglio comunale. In quel caso, la sua stella tramonterà presto".

Luca Orsi

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