REDAZIONE CESENA

Gioco capriccioso tra uomini e dei ’Anfitrione’ di Plauto nell’Arena

Appuntamento domani sera a Sarsina con la commedia diretta e interpretata da Emilio Solfrizzi

La compagnia Moliere domani sarà protagonista all’Arena plautina: sul palco anche Giancarlo Ratti, Viviana Altieri e Rosario Coppolino

La compagnia Moliere domani sarà protagonista all’Arena plautina: sul palco anche Giancarlo Ratti, Viviana Altieri e Rosario Coppolino

Emilio Solfrizzi, attore brillante che ha fatto della simpatia la propria cifra stilistica, interpreta e dirige Anfitrione di Plauto, ritrovando così, domani alle 21.15, nel l’arena estiva di Calbano, la location abituale del Festival plautino, dopo alcuni spettacoli in piazzetta Lucio Pisone nel cuore della città natale del commediografo latino. Solfrizzi è affiancato da un cast composto da Giancarlo Ratti, altrettanto apprezzato dal pubblico per la sua innata ironia, da Viviana Altieri e Rosario Coppolino, che contribuiscono a rendere la rappresentazione dinamica e coinvolgente.

La messinscena, pur restando fedele alla struttura classica del testo, introduce una lettura moderna e riflessiva, capace di mettere in discussione non solo l’identità dei personaggi, ma anche quella degli spettatori. Ciò che rende questo Anfitrione così attuale è proprio la sua capacità di dialogare con il presente. L’uomo, come suggerisce lo spettacolo, è ancora oggi un "giocattolo" nelle mani di forze più grandi, siano esse gli Dei dell’antichità, o le dinamiche invisibili della società contemporanea. E l’inganno, il travestimento, la confusione tra chi si è e chi si appare, sono temi che risuonano profondamente nel nostro tempo.

Quante volte ci capita di attribuire a qualcuno un ruolo che non gli appartiene, o di sentirci schiacciati da aspettative altrui? Quante volte, nella realtà quotidiana o nell’universo dei social media, ci troviamo a indossare maschere, a fingere, a confondere noi stessi e gli altri? L’opera si dipana attraverso il consueto ma sempre efficace meccanismo dell’equivoco, tipico del teatro plautino, in un intreccio giocoso e irriverente tra umani e divinità.

La storia ruota intorno al personaggio di Anfitrione, un valoroso soldato che, insieme al suo servo Sosia, fa ritorno a casa dopo una lunga campagna militare. Ma Giove, invaghitosi della moglie di Anfitrione, Alcmena, decide di assumere le sembianze dell’uomo per conquistarla. A quel punto, identità e realtà iniziano a sfumare, generando una girandola di inganni e malintesi.

Ne scaturisce una commedia vivace, fatta di doppi sensi, giochi di ruolo e continue inversioni tra apparenza e verità; un momento di puro divertimento, ma anche uno spunto per riflettere su chi siamo davvero, su come ci vedono gli altri e su quanto sia facile perdersi nel labirinto delle identità, vere o presunte. In questo senso, il Plauto di Solfrizzi è modernissimo: ci parla con leggerezza e intelligenza di temi universali, con una comicità che fa ridere ma anche pensare.

Raffaella Candoli