PAOLO MORELLI
Cronaca

La frana di nessuno. Da più di due anni c’è un grave pericolo ma i lavori non partono

L’Amministrazione scarica la responsabilità sui residenti di via Stornite perché si tratta di una strada vicinale, quindi privata ma a uso pubblico. Ma ora un avvocato minaccia di avviare una causa civile. .

L’Amministrazione scarica la responsabilità sui residenti di via Stornite perché si tratta di una strada vicinale, quindi privata ma a uso pubblico. Ma ora un avvocato minaccia di avviare una causa civile. .

L’Amministrazione scarica la responsabilità sui residenti di via Stornite perché si tratta di una strada vicinale, quindi privata ma a uso pubblico. Ma ora un avvocato minaccia di avviare una causa civile. .

Dall’alluvione del 2023, che tanti danni ha fatto anche in collina, sono già passati due anni e tre mesi (quasi), ma nessuno ha mosso un dito per sistemare la frana di via Stornite, una strada vicinale che dall’abitato di Borello si inerpica verso la collina. Il nubifragio di due anni fa provocò il crollo di circa metà della sede stradale in una tratto a circa mezzo chilometro da via Borello, fra le vie Colombarone e Vittime 4 Agosto 1956. Per consentire il passaggio dei veicoli delle famiglie che abitano oltre la frana è stata creata una corsia laterale, ma lo spettacolo che si apre agli occhi di chi transita è impressionante: manca metà della sede stradale e quel che resta è come sospesa a strapiombo sopra un burrone profondo molti metri. L’unica protezione è un’intelaiatura metallica che regge una rete di plastica rossa, basterebbe un urto per farla precipitare nel burrone.

Della frana di via Stornite si è occupato anche il Comitato alluvionati e franati di Cesena, ma senza cavare un ragno da un buco perché si tratta di una strada vicinale, quindi privata ma a uso pubblico, e il Comune scarica le proprie responsabilità sui frontisti. Per questo motivo pare non sia intervenuta neppure la Struttura commissariale e la frana è ancora lì.

Tra i residenti e il Comune ci sono state diverse interlocuzioni che hanno portato nelle scorse settimane a un incontro col vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Christian Castorri e a un sopralluogo della responsabile del settore strade Monica Canali. Quest’ultima avrebbe affermato, a detta di coloro che erano presenti, che non c’è pericolo di ulteriori crolli, mentre il vicesindaco ha aperto uno spiraglio (come aveva già fatto in Consiglio comunale rispondendo a un’interrogazione) per l’acquisizione al patrimonio comunale della strada vicinale, o almeno di una sua parte. Infatti un paio d’anni fa il Comune ha realizzato un parcheggio e un parco giochi pubblici in via Vittime 4 Agosto 1956, alla quale si accede da via Stornite dopo aver superato la frana, strutture che sono state ufficialmente collaudate poche settimane fa.

Recentemente l’avvocato Giuliano Cardellini, che si è trasferito in via Stornite in un’abitazione che si trova poco prima della frana, è stato delegato dai residenti a interloquire col Comune, ma a un paio di messaggi di posta elettronica certificata non ha ricevuto alcuna risposta scritta, anche se il Comune ha installato cartelli di divieto di accesso e ha rinforzato anche con segnali luminosi la protezione della frana.

"La situazione è molto grave – spiega – perché ogni giorno transitano su questa strada 13 famiglie della quali fanno parte otto minori, e il pericolo di un’ulteriore frana è concreto e reale. Per questo il 16 luglio ho inviato al sindaco un’ulteriore pec contenente un atto di intimazione ad adempiere con urgenza alla protezione, manutenzione e al ripristino della strada; gli atti di messa in mora, di interruzione di prescrizione e di decadenza, e di richiesta di risarcimento danno. Se non si muove qualcosa di concreto, a settembre avvieremo una causa civile."

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