Cesena, il sindaco Lattuca: "Aperti al dialogo con le minoranze"

Il primo cittadino alla prova del primo consiglio comunale della legislatura

Il sindaco Enzo Lattuca (Ravaglia)

Il sindaco Enzo Lattuca (Ravaglia)

Cesena, 24 giugno 2019 - Sono trascorse appena due settimane dalla vittoria elettorale del centrosinistra e il sindaco Enzo Lattuca (foto), dopo aver allestito la giunta a tempo di record, si prepara a comparire giovedì nel primo consiglio comunale. Chiudendo definitivamente l’era politica segnata dai dieci anni di governo di Paolo Lucchi.

Da Lucchi a Lattuca si è parlato spesso di ‘discontinuità’. Le forze politiche di minoranza la intendono soprattutto come nuova fase di apertura e dialogo, dopo anni di chiusura e di autosufficienza del Pd in consiglio comunale. Che ne pensa?

«Non ero in consiglio comunale nell’ultima legislatura ma non mi pare che ci sia stata tutta questa chiusura...».

La giunta presentava le sue proposte e il Pd le votava. Nessuno spazio per le proposte delle minoranze. Un muro contro muro.

«C’è chi ha dialogato, ad esempio Forza Italia, e chi no. Escludo sia ‘colpa’ del Pd. E d’altra parte mi hanno insegnato che un fosso si fa con due sponde».

Quindi in questa legislatura che succederà?

«La disponibilità al dialogo in consiglio è scontata, nella differenza dei ruoli. Se verranno proposte positive, la maggioranza le valuterà nel merito senza preclusioni».

Quale potrebbe essere un tema sul quale trovare convergenze?

«Fin da subito, ad esempio, sull’elezione dei consiglieri di quartiere».

Disponibilità al dialogo anche sulle cariche?

«La presidenza del consiglio comunale va alla maggioranza nella logica del sistema maggioritario. Succede così ovunque. Ne ho parlato anche con il segretario leghista Jacopo Morrone e si è detto d’accordo. C’è ampio spazio invece per quanto riguarda le commissioni consiliari».

Arrabbiato per le critiche delle minoranze ai nuovi assessori ritenuti ‘lottizzati’ o ‘poco esperti’?

«Gli assessori sono tutti competenti nel loro ambito e sono stati scelti in piena autonomia dalle forze politiche della coalizione. E devo dire che sui loro nomi finora ho ricevuto solo consensi».

Preoccupa anche il fatto che diversi assessori sono ‘part-time’ e continuano a svolgere le loro professioni.

«Mi pare un’obiezione inconsistente. Sono assessori giovani, preparati e con grande entusiasmo. D’altra parte gli assessori non hanno orario di lavoro, troveranno il modo e il tempo di svolgere il loro compito al meglio. Riceveranno su appuntamento qualsiasi giorno della settimana con massima flessibilità. Poi, per il fattore anagrafico, conto che siano assessori multitasking, capaci di portare avanti più attività contemporaneamente».

E lei? Un amministratore di 31 anni oggi non può pensare alla politica come orizzonte eterno.

«Certo, per questo intendo portare avanti la mia attività professionale come ho fatto in questi anni pur facendo politica intensamente (è stato deputato del Pd nella scorsa legislatura, il più giovane della storia repubblicana, ndr). Mi sono laureato in giurisprudenza nel 2012, ho conseguito il dottorato di ricerca e ho un contratto di collaborazione come tutor didattico con l’Università di Bologna, sede di Ravenna. Inoltre collaboro con uno studio legale e a dicembre sosterrò l’esame dell’Ordine forense. La carriera universitaria e la professione legale sono due prospettive che voglio tenermi aperte per essere libero fino in fondo nella mia esperienza amministrativa».