CRISTINA DEGLIESPOSTI
Cronaca

I conti dell’alluvione, via libera a 289 milioni per i lavori urgenti

Lettera di Figliuolo alle Regioni con il vademecum per i finanziamenti. Bonaccini avverte: "Meloni dia al commissario quel miliardo inutilizzato". A Bologna summit coi territori per il Patto per il lavoro e il clima

Bologna, 30 agosto 2023 – La tabella di marcia l’aveva dettata lui stesso pochi giorni fa, al Meeting di Rimini: prima il pagamento dei lavori in somma urgenza già avviati e di quelli programmati per il 2024, per i quali sono già disponibili 860 milioni di euro. Poi la conta dei danni di privati e imprese, e la successiva richiesta delle risorse per ristori al 100%. E così è stato.

Oggi il commissario alla ricostruzione post alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha inviato alle Regioni di Emilia-Romagna e Marche l’ordinanza firmata venerdì scorso che, una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale, renderà immediatamente rimborsabili i lavori in somma urgenza già cantierati da Comuni e altri soggetti attuatori per il 2023, una voce che da sola vale 289 milioni di euro.

L'alluvione dello scorso maggio in Emilia Romagna
L'alluvione dello scorso maggio in Emilia Romagna

L’ordinanza (n.6/2023) contiene le indicazioni operative che i singoli enti dovranno seguire per ottenere i finanziamenti dalla struttura commissariale, ma la prima iniezione di liquidità alle pubbliche amministrazioni non tacita il dibattito politico sulla gestione dell’emergenza.

Domani il commissario è atteso a Bologna al Patto per il lavoro e per il clima, dove incontrerà il governatore Stefano Bonaccini ma soprattutto le amministrazioni locali, le rappresentanze dei sindacati, il mondo dell’impresa, delle Università e delle professioni.

Come Regione, "certamente ribadiremo alcune cose tra le quali l’oggetto della lettera alla presidente del Consiglio, cioè il fatto di mettere immediatamente a disposizione del commissario quel miliardo di euro circa che non è utilizzato – sottolinea il governatore – perché è evidente che se quello non viene messo a disposizione non sono quattro i miliardi per l’Emilia-Romagna in tre anni, ma diventano già meno di tre".

Bonaccini chiederà anche di accogliere la proposta del "credito di imposta", già utilizzato per la ricostruzione post sisma, mentre dai territori sono già almeno un paio le tematiche pronte a essere messe sul tavolo.

Il sindaco di Faenza, presidente dell’Unione della Romagna faentina, Massimo Isola chiede infatti che vengano prorogati i termini di presentazione delle domande per il Cis (Contributo di immediato sistemazione),che hanno chiuso ieri e che hanno già portato 15mila famiglie a vedersi erogare qualcosa come 45 milioni di euro complessivi.

Ma Isola chiede anche l’azzerramento delle bollette di acqua e luce.

Sul fronte bollette è il Comune di Cesena poi, con Atersir (Agenzia regionale che si occupa di servizio idrico) a invocare un provvedimento di Governo e Parlamento per passare dalla sospensione all’annullamento delle bollette per i ‘consumi extra’ degli alluvionati, determinati dalle attività di pulizia da acqua e fango delle proprie abitazioni.

Intanto, mentre in Regione il centrodestra compatto invoca un’audizione del generale in assemblea legislativa sull’alluvione, sul fronte parlamentare la deputata Alice Bonguerrieri non esita a bollare il governatore Bonaccini come un "disco rotto" per i rilievi mossi al governo sul tema risorse.

"Se come sostiene fosse sufficiente una norma di due righe per utilizzare risorse stanziate, ma ferme per la Romagna – dice –, perché i parlamentari del Pd non hanno proposto un emendamento al Dl Alluvione che andasse nella direzione che sostiene? Come lui ben sa, la verità è che ci sono precisi iter burocratici da seguire".