Alluvione in Emilia Romagna, credito a ‘tasso zero’ per le piccole medie imprese: come richiederlo

Dalla Regione 2,7 milioni di stanziamenti. E Bonaccini sollecita il governo: “Terminare le opere urgenti prima dell’inverno”

Bologna, 29 agosto 2023 - La Regione mette in campo un provvedimento 'ponte' per la ripartenza del territorio colpito dall'alluvione, in attesa del risarcimento pieno dei danni da parte del governo. Si tratta di un'operazione a tasso zero per le microimprese, in intesa con i Consorzi Fidi, che abbatte gli interessi grazie allo stanziamento dei fondi regionali per 2,7 milioni di euro.

Un'impresa devastata dall'alluvione di maggio
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"Ci siamo mossi su alcune questioni irrisolte - spiega il presidente della Regione Stefano Bonaccini -, come azzerare i tassi di interesse per le piccole e medie imprese e professionisti nelle sette province colpite dall'alluvione, fino a 50mila euro, con tassi di interesse azzerati per 18 mesi, con i Consorzi fidi delle associazioni di impresa, vigilati da Banca Italia". Un modello che "ha funzionato benissimo già nella pandemia - prosegue il governatore -. Mettiamo diversi milioni di euro noi per un provvedimento che dal governo non è stato preso in considerazione, che noi invece abbiamo condiviso con le associazioni di impresa dell'Emilia Romagna".

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Ma non è finita qui, perché la Regione sta al fianco dei singoli cittadini, fornendo loro aiuto per il riacquisto delle auto rottamate o distrutte, e anche della comunità, destinando risorse a scuole, impianti sportivi o culturali. "Una proposta di legge che chiederemo all'assemblea legislativa di approvare in via straordinaria in tempi brevi, perché gli oltre 50 milioni di euro di donazioni, arrivati da ogni parte d'Italia, verranno messi a disposizione - chiarisce Bonaccini -. Circa la metà servirà per dare fino a cinquemila euro a coloro che hanno dovuto rottamare l'automobile che è andata perduta, perché quel tipo di rimborso non rientra in quelli previsti dallo Stato. Ci sono migliaia di famiglie e cittadini che hanno perso l'auto e che non riceverebbero un solo euro. Vogliamo mettere fino a cinquemila euro per ognuno di loro, mentre la restante metà la useremo per infrastrutture che vanno dalle scuole a luoghi culturali o sportivi. Giovedì avremo un incontro con il generale Figliuolo, con il quale stiamo lavorando molto bene, perché vogliamo avere certezza che le opere vengano terminate entro l'inverno".

La Regione chiede il 100% dei ristori. "Di quei quattro miliardi per l'Emilia Romagna in tre anni, vanno tolti quelli destinati alla Toscana e alle Marche, e 2,7 miliardi vanno alle infrastrutture - conclude Bonaccini -. Rimane poco più di un miliardo per i ristori. Ma 1,2 miliardi non sono per i rimborsi a famiglie e cittadini, e quindi chiediamo che a partire dai 900 milioni di euro di ammortizzatori sociali, utilizzati solo per 30 milioni, vengano messi subito a disposizione del commissario Figliuolo, altrimenti tornerebbero al ministero e nessuno potrebbe utilizzarli. Torniamo anche a insistere sul credito di imposta, che ha funzionato bene durante il terremoto, e che ancora non è stato preso in considerazione. Non mi sposterò di un millimetro fino a che famiglie, cittadini e imprese non avranno ottenuto il 100% dei rimborsi, come promesso dal governo".

Come funziona il bando

"Abbiamo lavorato per tutte le categorie economiche con i nostri strumenti, in accordo con le associazioni territoriali e con i quattro Confidi che battono la Regione, mettendo risorse nostre per 2,7 milioni di euro - sottolinea l'assessore allo sviluppo economico Vincenzo Colla -, per fare in modo che tutte le imprese, a esclusione di quelle agricole che hanno le loro risorse, possano chiedere un prestito fino a un massimo di 50mila euro, ma si possono chiedere anche 10 mila euro, da restituire entro 18 mesi. Ma i primi sei mesi non prevedono restituzioni, perché gli interessi sono totalmente a tasso zero". Tra i tanti, l'obiettivo del provvedimento è tutelare il tessuto economico territoriale. "Non ci possiamo permettere lo spopolamento economico: parliamo di piccole attività alcune di prossimità, come un parrucchiere o un macellaio - avvisa Colla -. Se abbiamo quello spopolamento, nei nostri territori perdiamo molto lavoro. Abbiamo messo le risorse a disposizione di questo sistema, per un aiuto vero alle nostre imprese".

Chi può fare domanda

Le domande dovranno essere presentate ai Consorzi fidi entro il 31 dicembre 2023, con la possibilità di perfezionare la procedura nei sei mesi successivi. Sono ammesse tutte le Pmi e i professionisti di ogni settore, a eccezione del settore dell'agricoltura, a cui sono destinate specifiche risorse, circa 1,2 milioni di euro. Il bando si rivolge a soggetti e imprese che hanno sede o unità locale nelle province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e di Rimini, che hanno subito un danno dalle alluvioni.