Bollettino Coronavirus Marche 10 maggio, 4 morti. Due province a zero contagi

Il totale dei decessi sale a 964. Il rapporto tra positivi e tamponi resta in media sotto il 3%. Slitta ancora l'apertura dell'ospedale Covid

Analisi dei test sierologici

Analisi dei test sierologici

Ancona, 10 maggio 2020  - Sono 4 le vittime del Covid-19 registrate oggi nelle Marche dal Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie). E sono 40 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore su 1.367 test effettuati: il 2,9% in media. Ma due province sono a contagi zero: Fermo e Ascoli Piceno. L'epidemia fa dunque registrare un netto calo dall'inizio dell'emergenza. 

Decessi

Delle quattro vittime di oggi, due sono della provincia di Pesaro Urbino, dove il numero totale è arrivato  a 510. Due vittime sono della provincia di Macerata (155 morti in totale), decedute una a San Benedetto e l'altra a Torrette. Complessivamente la provincia di Ancona ha raggiunto 212 vittime, quella di Fermo 66 e quella di Ascoli 13. mentre 8 decessi sono di pazienti di fuori regione. 

Intanto cresce il numero dei guariti e dimessi, che tocca quota 2.322. Si conferma, dunque, la tendenza positiva, anche se il dato in valore assoluto è più alto rispetto ai giorni precedenti poiché include una serie di pazienti già in quarantena nelle province di Pesaro e Urbino e di Macerata, ai quali è stato effettuato il tampone per la diagnosi definitiva. Altra notizia positiva: si svuotano le terapie intensive. Attualmente sono 30 i pazienti in questi reparti, sui 314 ricoverati totali. 

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Questa la distribuzione territoriale dei nuovi casi: 17 nella provincia di Pesaro e Urbino, 7 ad Ancona, 11 a Macerata, 0 a Fermo, 0 ad Ascoli Piceno e 5 fuori regione. Il numero complessivo dei contagi nella regione sale a quota 6.533.

Nella fase 2 di gestione della pandemia si allarga la platea delle persone sottoposte a tampone, per garantire il contenimento nel momento delle riaperture, con un capillare controllo, oltre che dei casi positivi, dei loro familiari e contatti anche se asintomatici.

Terapia plasma, parere sospeso

Parere sospeso del comitato etico delle Marche sulla sperimentazione della terapia del plasma sui malati addetti da 'Covid-19', il cui protocollo è stato scritto dall'azienda universitaria-ospedaliera di Pisa. Insieme a Toscana, Campania, Umbria e Lazio, anche le Marche avevano deciso di applicare la terapia su un centinaio di pazienti, selezionati tra coloro che sono ricoverati negli ospedali di Torrette, Pesaro e Fermo, tre presidi in prima linea nell'emergenza sanitaria. Non è una bocciatura, perché - come ha spiegato il presidente del comitato etico regionale, Paolo Pelaia - "sono state poste all'ente promotore una serie di quesiti e variazioni al protocollo".

Da quanto è stato possibile apprendere, i temi sui quali le Marche chiederanno un chiarimento sono di natura formale, anche perché il protocollo ha superato i pareri di altri comitati etici regionali. Quello delle Marche, dunque, "non è un parere negativo", ma piuttosto un rinvio: quando arriveranno le risposte, il comitato si riunirà nuovamente per dare il parere definitivo. Non è escluso, però, che nel frattempo possa intervenire l'iniziativa comune di Aifa e Iss, che coinvolgerebbe anche i presidi delle Marche in una sperimentazione su scala nazionale che dovrà dare evidenze scientifiche più solide sugli effetti degli anticorpi di coloro che sono guariti dall'infezione sui malati di 'Covid-19'.

Slitta ancora l’apertura dell'ospedale Covid di Civitanova​

Slitta l’apertura della Fiera Covid. Doveva essere consegnata oggi, ma c’è ancora bisogno di qualche giorno affinché diventi operativa. "La costruzione dell’ospedale è di fatto ultimata, stiamo lavorando all’allestimento e all’installazione delle attrezzature", spiega Guido Bertolaso, il "padre" di quella che chiama una astronave, realizzata dall’Ordine di Malta su commissione del presidente della Regione Luca Ceriscioli. "Al Covid Hospital nessuna inaugurazione oggi (ieri, ndr) e il presidente Ceriscioli dovrebbe arrivare a Civitanova all’inizio della prossima settimana", fa sapere il sindaco Fabrizio Ciarapica.

Intanto sono cominciati nel padiglione gli incontri con i primari delle rianimazioni degli ospedali delle Marche e da domani verrà avviata la formazione del personale sanitario che lavorerà nella Fiera Covid. "In cinque giorni tutti gli operatori dovranno essere in grado di gestire questa astronave che sarà consegnata alla Regione", ha dichiarato Bertolaso all’Ansa. La "squadra" necessaria a mandare avanti una struttura da 84 posti letto tra terapia intensiva e semi-intensiva potrebbe arrivare a circa 200 unità. Appena il personale sarà pronto cominceranno i trasferimenti dei pazienti Covid dalle rianimazioni marchigiane, con l’obiettivo di liberare le terapie intensive per favorire il ritorno alla normalità degli ospedali che da due mesi lavorano esclusivamente nella battaglia contro il coronavirus. Nel Fiera Hospital sono stati allestiti sei moduli da 14 posti letto ognuno. La struttura può inoltre contare su una radiologia dotata di una Tac all’avanguardia e di una sala operatoria. Molte le polemiche che hanno accompagnato il progetto, che arriva a compimento mentre la curva del contagio è vicina allo zero e con le rianimazioni che si sono quasi svuotate.

"Se dovesse arrivare in autunno – ribatte Bertolaso – una nuova ondata pandemica e non avessimo fatto di tutto per farci trovare pronti nessuno ce lo perdonerebbe. Ogni regione dovrebbe avere una struttura come questa e come quella di Milano e sembra che anche il Governo sia orientato a dare direttive in questo senso". Bertolaso ha ribadito poi che "questo ospedale non sarà solo a disposizione delle emergenze che dovessero sorgere sul territorio marchigiano, ma sarà a disposizione dell’intera collettività nazionale". Un aspetto, quel della permanenza a Civitanova della struttura che è diventato argomento di scontro politico perché l’ospedale nella Fiera è nato con le stigmate di un progetto legato all’emergenza, ma non passa giorno in cui l’ex capo della Protezione civile non ne sottolinei invece la caratteristiche della permanenza.

La curva del contagio nelle Marche