GIORGIO COSTA
Alluvione: un anno dopo

Alluvione, i rimborsi che mancano. L’appello di Legacoop: "Solo poche pratiche superano i controlli"

L’odissea degli alluvionati per ottenere i fondi dalla piattaforma Sfinge. Lucchi: "Su 775 domande appena 63 finora hanno ricevuto il via libera"

Ravenna, 3 maggio 2024 – Somme irrisorie erogate alle imprese, ristori inesistenti, a fronte di una narrazione fatta di annunci di rimborsi al 100%, mentre la realtà è fatta di burocrazia, lentezze e fondi mai arrivati. Sono tanti i conti che non tornano nel processo di ricostruzione del tessuto economico che avrebbe dovuto far seguito all’alluvione del maggio 2023. E se i privati hanno avuto danni per 3,5 milioni, le somme arrivate sono state pari a 401mila euro; meglio sta andando per le opere pubbliche che a fronte 5 miliardi di danni, hanno visto impiegare 439,7 milioni per iniziare a rimettere in sesto il territorio. A un anno dai primi eventi alluvionali, prologo di quelli che il 16 e 17 maggio allagarono la Romagna provocando 16 vittime, 23mila sfollati e danni per oltre 8,5 miliardi, Legacoop ha riunito imprese e istituzioni in un’iniziativa chiamata: ’Facciamo presto che è tardi’, a sottolineare la lentezza del meccanismo degli indennizzi. Simbolico il luogo dell’iniziativa, i magazzini della Copura - cooperativa nata nel 1975 a Ravenna e specializzata nei servizi di pulizia e sanificazione ambientale - una delle 22 imprese associate a Legacoop Romagna che furono invase e messe a soqquadro dalle acque e oggi sono ripartite grazie principalmente agli sforzi dei propri soci e del sistema cooperativo.

Paolo Lucchi di Legacoop ieri nei magazzini della Copura (Zani)
Paolo Lucchi di Legacoop ieri nei magazzini della Copura (Zani)

"I dati resi pubblici ad aprile dalla struttura commissariale – ha sostenuto il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi – ci dicono che fino a pochi giorni fa le domande completate sulla piattaforma Sfinge erano 775, di cui appena 63 avevano superato il controllo Invitalia. Le pratiche pronte per la liquidazione erano una quarantina, per un valore di 1,5 milioni di euro, ma le pratiche che avevano ricevuto una prima parte di contributo erano 29, per un totale di 400mila euro".

Tutto questo a fronte del fatto che i danneggiati dall’alluvione sono stati quasi 90mila, di cui 16 mila imprese, e i danni stimati in Emilia-Romagna sono di 8,5 miliardi, di cui 3,5 a privati. "Ci sono stati promessi ristori al 100% – attacca Lucchi – ma è sempre più difficile dichiararsi ottimisti". Come ha ribadito l’assessora Irene Priolo - vicepresidente e con deleghe tra l’altro ad Ambiente, Difesa del suolo e della costa - il territorio romagnolo è stato investito da qualcosa come 80mila frane (Modigliana e Brisighella in testa) di sei diverse tipologie ed è forte l’impegno sul fronte dell’emergenza territoriale: sono 218 gli interventi di somma urgenza per un totale di 234 milioni e 130 sono già stati conclusi. Il fatto grave, ha insistito Priolo, "è che mancano anche i tecnici per la messa in atto degli interventi e sui 216 previsti ne sono stati assunti solo 50"; il tutto nel contesto di una difficile collaborazione tra governo ed enti locali su un fenomeno (23 fiumi esondati con circa 350 milioni di metri cubi d’acqua, 11 volte la doga di Ridracoli) di portata assolutamente eccezionale. Da parte sua il sindaco di Cesena (e presidente della Provincia di Forlì-Cesena) Enzo Lattuca si è lamentato della scarsa attenzione del governo rispetto al tema alluvione, così come il sindaco di Ravenna (e presidente della provincia di Ravenna) Michele De Pascale ha ribadito come sia stato un errore non affidare al territorio la gestione dell’emergenza, lamentando sia la politicizzazione del tema alluvione sia il fatto che ancora per i beni mobili non vi sia alcuna certezza sui rimborsi.

“E il governo – ha concluso il presidente della Regione Stefano Bonaccini – non può contare troppo sulla pazienza dei romagnoli". "Esigiamo risposte e ci aspettiamo dalle istituzioni senso di responsabilità e rispetto per chi rischia di cadere nella rassegnazione", ha concluso il presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini.