‘Ho visto il finimondo’ a Imola: sala strapiena per il nostro docufilm. “Una storia che andava raccontata”

Sullo schermo il video prodotto da QN-il Resto del Carlino con le immagini del disastro e le testimonianze. Il sindaco Panieri: “Momenti forti e toccanti”. Gambi della Bcc: “Giusto dare voce alle persone”

Imola, 25 maggio 2024 – Tutto esaurito, tra emozione e applausi, l’altra sera al Cinema centrale per la proiezione imolese di ‘Ho visto il finimondo - Il racconto dell’alluvione’. Prodotto da QN e il Resto del Carlino, con il sostegno de La Bcc ravennate forlivese e imolese e il patrocinio della Regione e della Cineteca di Bologna, il documentario che in questi giorni sta girando le sale della Romagna ha commosso gli oltre 150 spettatori presenti.

La regia è di Valerio Baroncini, vicedirettore de il Resto del Carlino, e del giornalista Marco Santangelo, tra i primi ad accorrere nei luoghi più colpiti per testimoniare, con immagini e parole, la devastazione provocata dall’alluvione dello scorso anno. Il film è accompagnato da una colonna scritta da Marco Reno Solferini. Media partner è Sky Tg24, che proietterà nelle prossime settimane il documentario on demand sulle proprie piattaforme.

Il momento di presentazione del docufilm con la sala del Cinema Centrale strapiena di pubblico (fotoservizio Isolapress)
Il momento di presentazione del docufilm con la sala del Cinema Centrale strapiena di pubblico (fotoservizio Isolapress)

Il film propone immagini dure e toccanti che è importante raccontare – ha spiegato il sindaco Marco Panieri, presente alla proiezione –. Essere qui vuol dire anche ricordare la forza della solidarietà, di quelle persone che nell’ombra si sono messe in gioco per dare una mano in quei momenti molto complicati di un anno fa”.

Come accennato all’inizio, il documentario è sostenuto dalla Bcc ravennate forlivese e imolese. “Abbiamo scelto di intraprendere questa impresa perché abbiamo colto subito il nocciolo di quello che si voleva fare – commenta Giuseppe Gambi, presidente dell’istituto di credito –. E cioè dare voce alle persone e stare loro vicino, ricordando un momento in cui ognuno ha cercato di fare la propria parte”.

Tanti i volti noti in platea: Fabio Bacchilega e Giacomo Capuzzimati, rispettivamente presidente e direttore generale del Con.Ami; Paolo Mongardi, numero uno di Sacmi e presidente del comitato locale della Bcc; il vicesindaco Fabrizio Castellari. E ancora: Paolo Cavini, presidente Cna Emilia-Romagna; Rodolfo Ortolani, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola; Andrea Oxilia, comandante della compagnia dei carabinieri di Imola.

“Il dovere di un quotidiano antico come il nostro, nel senso più nobile del termine, è raccontare adattando ai tempi – ha sottolineato Baroncini prima della proiezione del documentario –. È dare voce a chi non ce l’ha”.

Sul palco anche Santangelo, che ha rimarcato la scelta di imprimere uno stile giornalistico al documentario e di puntare molto sull’aspetto psicologico nella realizzazione dell’opera. “Parliamo sempre di persone – ha ricordato –. E dopo un anno purtroppo si tende un po’ a dimenticarle”.

La vede così anche Solferini, compositore autore della colonna sonora del documentario, originario delle zone alluvionate. “Ho avuto la percezione che l’attenzione su quanto accaduto un anno fa scemasse – conferma –. Ma questa storia andava raccontata. E io ho cercato di sostenerne il racconto con le musiche”.