Dengue, la minaccia delle zanzare: “I nidi si formeranno in anticipo”

L’entomologo Venturelli: "La loro attività non si è mai fermata del tutto, neanche durante l’inverno"

Una disinfestazione straordinaria contro le zanzare

Una disinfestazione straordinaria contro le zanzare

Cesena, 15 aprile 2024 – Serrare i ranghi - che in questo caso possono presentare buchi vistosi - e impedire che le zanzare ci portino in casa il virus dengue e tutte le altre malattie di cui sono malefici vettori. Peraltro il clima sempre più torrido ha fatto saltare la stagionalità che portava requie almeno in inverno. "È ormai accettato dal mondo scientifico che il lento aumento della temperatura ha contribuito alla diffusione di vettori di malattie come zanzare, zecche e roditori – sottolinea l’entomologo cesenate Claudio Venturelli –. Secondo l’Oms, l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre malattie trasmissibili dagli insetti".

Dengue: i sintomi da non sottovalutare

Dottor Venturelli, cosa succede da noi in Romagna?

"Non siamo esenti da rischi, ovviamente. Ricordiamo come nel 2007 si sia verificata qui un’epidemia di chikungunya (arbovirus tropicale, ndr ) e per la prima volta in Europa si sia compresa la fragilità dei nostri sistemi di controllo. Una situazione simile, a dieci anni di distanza, si è verificata nel Lazio, con un collegamento a ridotto focolaio in Calabria. In quei momenti si è resa evidente l’importanza di avere imprese di disinfestazione con personale qualificato e adeguatamente formato, da impiegare sul territorio nel momento del bisogno per contrastare nel più breve tempo possibile i focolai epidemici".

Ci sono attualmente rischi di contrarre la febbre dengue che sta terrorizzando il Brasile?

"In Italia dal 1° gennaio all’8 aprile 2024, al sistema di sorveglianza nazionale delle arbovirosi risultano 117 casi confermati di dengue, tutti associati a viaggi all’estero, età media di 42 anni, il 50% di sesso maschile e nessun decesso. Segnali allarmanti si sono avuti anche in Francia e Spagna, ma sono già sei milioni nel mondo. Ricordiamo che è trasmesso agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus".

C’è un vaccino contro il dengue?

"Sì, c’è. È stato registrato il 20 febbraio scorso. È disponibile per coloro che dovessero intraprendere viaggi in zone endemiche".

Le zanzare si stanno adattando ai nostri climi?

"Sì. Un primo segnale è arrivato con l’introduzione di nuove specie in aree dove non erano presenti poiché il freddo non consentiva loro di sopravvivere. La Aedes albopictus (zanzara tigre, ndr ) sta facendo scuola. Sbarcata a Genova nel 1990, oggi ha invaso la gran parte dell’Europa, per ora solo gli stati più a Nord sono stati risparmiati. Altre specie, come la Aedes aegypti, stanno facendo capolino in Europa formando colonie stabili. Non dimentichiamo che oggi quasi un milione di persone al mondo muore per malattie trasmesse dalle zanzare con il plasmodium, che causa la malaria".

Cosa ci dobbiamo aspettare con l’arrivo dell’estate?

"Il monitoraggio invernale eseguito con ovitrappole in Emilia-Romagna a cura del Servizio Sanitario Regionale ha evidenziato che l’attività di zanzara tigre durante il periodo invernale non si è mai arrestata del tutto. Questo fa supporre che avremo i primi focolai larvali con qualche settimana di anticipo rispetto agli anni passati. Inoltre, gli scienziati prevedono che il 2024 sarà un anno ancora più caldo e quindi i picchi di presenza delle zanzare saranno anticipati e prolungati nel tempo".