Febbre Dengue e malattie trasmesse dalle zanzare: i sintomi da non sottovalutare quando si torna da un viaggio

Dopo i casi in Italia, come comportarsi se si deve fare una trasferta in un paese subtropicale o tropicale

I sintomi delle Dengue, alcuni sono simili a quelli di una normale influenza

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Bologna, 2 aprile 2024 - Dopo i due casi di febbre Dengue in Italia, uno a Brescia e l’altro a Pesaro, è bene che chiunque abbia in programma un viaggio nel sud America o nelle aree tropicali e subtropicali si prepari al meglio per non incorrere in queste infezioni.

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Il pesarese tornava dall’Argentina dove, secondo gli avvisi di Viaggiare Sicuri, “si sta registrando una maggiore diffusione delle febbri Dengue e Chikungunya, endemiche nel Paese”.

Anzitutto, i viaggiatori che intendano visitare determinate regioni in uno o più paesi in via di sviluppo devono consultare il proprio medico curante prima del viaggio, almeno 5 settimane prima, dove il dottore raccoglierà informazioni cliniche del paziente circa i più importanti fattori di rischi, indicherà quali sono le vaccinazioni consigliate e/o obbligatorie, i farmaci antimalarici da assumere, altri farmaci da portare in viaggio o la strumentazione sanitaria che potrebbe rendersi necessaria.

Le malattie più comuni trasmesse dalle zanzare

Come si è potuto vedere, le zanzare sono il vettore maggiore attraverso il quale si può incorrere in malattie ed infezioni. Questo insetto, infatti, è diffuso in quasi tutto il mondo, specialmente nelle zone molto calde e umide.

Al fine di prevenire le infezioni, si consiglia l’uso di repellenti, come citronella e permetrina, come anche quello di vestiti protettivi, zanzariere negli alloggi e spray insetticida. Inoltre, è bene limitare le uscite durante le ore di maggiore attività degli insetti. ViaggiareSicuri, il portale della Farnesina, garantisce molte informazioni utili sulle malattie e le aree di diffusione.  

Malattia da Chikungunya: trasmessa attraverso le zanzare, i sintomi in genere esordiscono dopo 3-7 giorni dalla puntura e sono simili a quelli dell’influenza, con febbre elevata, mal di testa, debolezza e dolori articolari diffusi, nonché sfoghi cutanei a macchie nel corpo. Mentre i sintomi generici sono di breve durata e spariscono spontaneamente nell’arco di pochi giorni, i dolori articolari, che sono inoltre accompagnati da un senso di debolezza, possono persistere anche per mesi. La Chikungunya, generalmente, ha un buon tasso di guarigione. Questa malattia è diffusa in moltissimi paesi dell’Africa (Zimbabwe, Mozambico, Nigeria, Senegal), nell’Asia centro-meridionale (Pakistan, India del Sud) e Sud-Est asiatico (Cina, Cambogia, Filippine, Thailandia). Non c’è trasmissione diretta tra persone.

Febbre dengue: trasmessa attraverso le zanzare, i sintomi (sia per la forma lieve che per quella grave) esordiscono dopo 5-7 giorni dalla puntura. Esistono 3 manifestazioni della dengue:

1) la semplice febbre di dengue, che è poco più di una banale influenza ma con maggiore coinvolgimento sistemico e con la frequente presenza di uno sfogo a macchie e dolori ossei;

2) la dengue con segni di allerta, che è una dengue con febbre ed iniziale compromissione di alcuni organi;

3) la dengue grave, che può portare alla compromissione di organi vitali come rene, fegato o sistema nervoso centrale.

Bisogna dire, però, che la letalità della febbre dengue grave, trattata correttamente, non supera l’1% dei casi e normalmente ha un alto tasso di guarigione.

Questa malattia è diffusa in moltissimi paesi tropicali e subtropicali, come Caraibi, America Centrale ed il Sudamerica, le isole del Pacifico Occidentale, l’Australia, il Sud-Est asiatico e l’Africa. Non c’è trasmissione diretta tra persone.

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Febbre gialla: trasmessa attraverso le zanzare, la febbre gialla è una malattia grave. I sintomi, generalmente, si mostrano dopo 3-6 giorni dalla puntura e possono manifestarsi all’improvviso con cefalea, vertigini, dolori muscolari, brividi e febbre lieve. È comune anche la comparsa di nausea, vomito, stipsi, affaticamento estremo e irrequietezza. Il volto diventa rosso. Tutti questi sintomi cessano dopo alcuni giorni. Alcune persone guariscono; altre invece sviluppano febbre alta, nausea, vomito e grave dolore generalizzato in poche ore o giorni dopo la scomparsa dei sintomi iniziali. La pelle assume un colore giallo (ittero) perché il fegato è infettato. Spesso si verifica sanguinamento dal naso, dalla bocca e dal tratto gastrointestinale. Il soggetto potrebbe vomitare sangue. Potrebbe apparire confuso e apatico. Questa malattia, un tempo comune nelle zone del mondo a clima tropicale e temperato, oggi è presente solo nelle zone tropicali dell’Africa centrale, del Panama meridionale e del Sud America. L’infezione è più comune durante i mesi piovosi caldo-umidi in Sud America e durante la fine della stagione delle piogge e l’inizio della stagione secca in Africa. Per prevenire la febbre gialla esiste il vaccino specifico, effettuato solamente presso i centri autorizzati, dopo il quale viene rilasciato dal centro un certificato internazionale di vaccinazione, che diviene valido 10 giorni dopo la data della vaccinazione (momento in cui inizia la sua efficacia) e rimane valido per tutta la vita, senza necessità di richiami. Non c’è trasmissione diretta tra persone.

Malaria: trasmessa attraverso le zanzare, le quali sono infette da parassiti detti “plasmoidi”. I sintomi iniziali sono indistinguibili da quelli di una qualsiasi influenza e sono caratterizzati da febbre con brividi, sudorazione, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, tosse, nausea, vomito e diarrea. La malaria è diffusa in Africa, Asia, America Centro-Meridionale ed in alcune aree dell’Europa orientale. In molte zone è presente la resistenza alla Clorochina per cui, prima di viaggiare in aree ad endemia malarica, è opportuno recarsi in un centro specializzato per la prescrizione della terapia antimalarica che va decisa sulla base della destinazione geografica, la durata della permanenza nella suddetta regione, le condizioni cliniche del viaggiatore e la presenza di eventuali allergie farmacologiche. Non c’è trasmissione diretta tra persone.

Malattia da Zika Virus: così come Dengue e Chikungunya, è una malattia trasmessa attraverso la puntura delle zanzare. I sintomi si manifestano generalmente dopo un periodo di incubazione che va dai 3 ai 12 giorni, mostrandosi attraverso febbre associata ad uno sfogo maculo-papulare, che solitamente parte dal viso per poi spandersi in tutto il corpo, artralgie con possibile gonfiore articolare, congiuntivite e mal di testa. Nel 75% dei casi, però, la malattia è asintomatica. Il virus Zika è diffuso in zone calde e umide, come Colombia, Brasile, Suriname, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica (Dipartimento francese d'oltremare), Messico, Panama, Venezuela. Le donne in gravidanza sono considerate a rischio in quanto l’infezione potrebbe provocare danni al feto con conseguenti malformazioni quali microcefalia. Inoltre, per quanto riguarda l’allattamento, il virus Zika è stato rilevato nel latte materno, ma non vi è attualmente alcuna prova che il virus si trasmetta ai neonati attraverso l'allattamento al seno. Il contagio interumano è possibile e può avvenire attraverso via sessuale o trasfusioni di sangue.

Cosa fare se si pensa di aver contratto una malattia

La prima cosa da fare appena si ritorna in Italia dopo un viaggio in un paese tropicale o subtropicale è recarsi in un centro medico per un controllo. Attraverso un semplicissimo esame del sangue, infatti, si potranno evitare situazioni gravi per il viaggiatore appena tornato, consentendogli quindi di iniziare subito la terapia migliore per una corretta guarigione. Normalmente, oltre ad ipotetici farmaci, il riposo e la cura di sé possono di molto semplificare il decorso della malattia.