CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Omicidio Giulia Cecchettin: cosa rischia il suo assassino Filippo Turetta

L’avvocato penalista Tommaso Guerini, del foro di Bologna, tratteggia la casistica: la possibile premeditazione, il bilanciamento tra attenuanti e aggravanti, la possibilità o meno del rito abbreviato

Filippo Turetta sta per essere estradato dalla Germania: quale pena rischia?

Filippo Turetta sta per essere estradato dalla Germania: quale pena rischia?

Bologna, 22 novembre 2023 - Filippo Turetta nel giro di alcuni giorni sarà in Italia. La Germania, nelle ultime ore, ha infatti concesso l’estradizione dello studente ventiduenne accusato di omicidio volontario aggravato dal legame affettivo per aver ucciso, con 20 coltellate a testa e collo, la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, 22 anni di Vigonovo. Il corpo della giovane è stato trovato sabato scorso, dopo giorni di intense ricerche, in un canalone nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Il suo assassino, dopo averla uccisa e lasciata cadere nel dirupo per 50 metri, è fuggito a bordo della sua Fiat Grande Punto nera per quasi mille chilometri fino all’arresto, avvenuto nei giorni scorsi sull’autostrada A9 nei pressi di Lipsia, in Germania.

Ma cosa rischia adesso, a livello giudiziario, Filippo Turetta? Ne abbiamo parlato con l’avvocato penalista Tommaso Guerini del foro di Bologna.

Professore, qual è la pena per l’omicidio aggravato?

"La pena per l’omicidio aggravata varia a seconda della tipologia di aggravante che viene contestata. Le norme di riferimento sono gli articoli 576 e 577 del codice penale. In alcuni casi è previsto l’ergastolo, quelli elencati dal 576 e dal 577 primo comma, mentre per gli altri, quelli regolati dal 577 secondo comma, la pena va da 24 a 30 anni".

Quali possibilità di sconti di pena ha Turetta nel bilanciamento delle attenuanti e delle aggravanti?

"Nell’ipotesi, a mio parere molto remota, in cui gli venissero riconosciute le attenuanti generiche prevalenti rispetto alle aggravanti contestate, Turetta può avere uno sconto che potrebbe teoricamente arrivare fino a un terzo della pena base riconosciuta per il reato di omicidio. Per quantificare la pena occorrerebbe però avere un quadro più chiaro delle contestazioni, che in questa fase ancora embrionale del procedimento non abbiamo".

Cosa comporta la premeditazione? E cosa deve sussistere affinché venga riconosciuta?

"La premeditazione di un omicidio comporta la pena dell’ergastolo. Affinché ricorra serve che l’autore del delitto lo abbia programmato in un notevole lasso di tempo che deve intercorrere tra l’ideazione del reato e la sua concreta attuazione. Da un lato, quindi, occorre che ci sia un arco temporale ampio e apprezzabile che passa tra il momento in cui l’autore decide di commettere un omicidio e quello in cui effettivamente lo compie. Dall’altro, deve anche essere riconosciuta una preordinazione di modalità e di mezzi che servono a garantire all’autore del reato una capacità di riuscita. Questa aggravante nel caso di Turetta non è ancora stata contestata, ma è verosimile che ciò avvenga all’esito delle indagini preliminari. Dobbiamo considerare che al momento è stata fatta una contestazione più precisa possibile sulla base degli elementi in mano ai pubblici ministeri, che ha permesso loro di ottenere in tempi rapidissimi l’estradizione di Turetta e la sua consegna alle autorità italiane. Solo nel momento in cui lui e gli oggetti che sono stati rinvenuti con lui rientreranno in Italia e saranno a disposizione delle nostre autorità giudiziarie, inizierà la vera fase dell’accertamento".

Il rito abbreviato è ammesso per questo genere di reati?

"Per i reati che prevedono la pena dell’ergastolo, anche in ragione della contestazione di circostanze aggravanti, l’imputato non può essere giudicato con il rito abbreviato. È una previsione relativamente recente, introdotta dalla legge numero 33 del 12 aprile 2019. Nel caso in cui, invece, gli venisse contestato un reato non punibile con l’ergastolo, Turetta avrebbe la possibilità di accedere all’abbreviato che presuppone, in caso di condanna, lo sconto di un terzo della pena".