
Gian Luigi Belloli, direttore dell’Igiene Pubblica di Forlì-Cesena: con lui il quadro della situazione dopo l’allarme per il caso mortale di West Nile a Ravenna
Forlì, 18 agosto 2024 – Gian Luigi Belloli, direttore dell’Igiene Pubblica di Forlì-Cesena dell’Ausl, visto il caso fatale di West Nile a Ravenna ci sono stati ricoveri per casi simili anche da noi?
"Ad oggi no n ci risultano casi umani legati a infezioni da West Nile nella provincia di Forlì-Cesena. La situazione è in continuo monitoraggio attraverso la rete di sorveglianza integrata entomologica, veterinaria e umana prevista dal piano arbovirosi regionale. Tanto è vero che, a seguito del recente rinvenimento di una positività a West Nile virus in una ghiandaia nel territorio, sono state rafforzate le misure previste dal piano".
In cosa consiste il piano?
"Viene raccomandato di continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antilarvale di competenza dei Comuni e intensificare le attività di controllo e sostegno alle attività dai privati; effettuare interventi straordinari preventivi con adulticidi qualora sia in programma una manifestazione che comporti il ritrovo di molte persone nelle ore serali in aree all’aperto e sensibilizzare i proprietari di equidi a vaccinare i propri animali. È necessario poi potenziare gli interventi comunicativi incentrati sull’opportunità di proteggersi dalle punture delle zanzare Culex, vettori del virus, da parte di tutti gli enti, le associazioni e gli operatori del settore coinvolti".
Si parla anche di casi di Dengue, conferma?
"Finora in provincia vi è stato un caso di Dengue di importazione risalente a maggio".
Quali sono i sintomi?
"I sintomi clinici principali della Dengue classica sono: febbre dai 2 ai 7 giorni, mal di testa acuto con dolore alle orbite degli occhi, forti dolori muscolari e alle giunture, nausea, vomito. Anche se la malattia non è presente in maniera naturale all’interno dell’Unione europea, è comunque frequentemente importata da turisti provenienti dalle aree affette. Ricordo che la diagnosi precoce delle arbovirosi Dengue, Chikungunya e infezione da Zika virus, trasmesse da zanzare invasive, è fondamentale per ridurre la probabilità che si verifichino cluster e focolai autoctoni. L’infezione da West Nile virus, invece, si caratterizza per la comparsa di febbre e di una sintomatologia neurologica. In 1 scaso u 150, la malattia si caratterizza per forme cliniche neuro-invasive. Per questa infezione l’uomo rappresenta un ospite finale a fondo cieco ovvero si ammala ma non è in grado di trasmettere l’infezione a un’altra persona tramite la puntura della zanzara".
Vede un’incidenza in crescita di infezioni da zanzara?
"In generale negli ultimi anni stiamo assistendo a un incremento del numero casi umani importati di arbovirosi, in particolare di Dengue virus. Dal 1° gennaio al 5 agosto 2024, al sistema di sorveglianza nazionale risultano 324 casi confermati di Dengue (tutti associati a viaggi all’estero, età media 40 anni, 49% di sesso maschile e nessun decesso). La maggior parte provenie dal Brasile. A livello nazionale nel primo semestre 2024 il numero di casi confermati da virus Dengue è aumentato di oltre 5 volte rispetto allo stesso periodo del 2023".
Che bisogna fare se si sospetta di essere stati infettati?
"È necessario rivolgersi al medico per l’inquadramento e la formulazione dell’ipotesi diagnostica. È fondamentale che il medico segnali, entro 12 ore, tutti i casi sospetti al Dipartimento di Sanità Pubblica competente per territorio, utilizzando la scheda di segnalazione prevista. Il medico valuta la necessità del ricovero sulla base del quadro clinico del paziente".
Questa estate sono in molti ad accusare anche febbre e sintomi da raffreddamento, quale percentuale, secondo lei, è riconducibile al Covid?
"Di fatto, i casi Covid oggi potrebbero essere sottostimati in quanto si presume che l’esecuzione del test avvenga solo per chi accede al Pronto soccorso e, comunque, non necessariamente per motivi legati a infezioni respiratorie gravi. Tuttavia, per quanto riguarda il numero di ricoveri giornalieri dopo il riscontro di positività Covid avvenuto in pronto soccorso, stiamo osservando una fase di plateau dopo il picco registrato a fine luglio-inizio agosto".
Pensa che sia consigliabile rispolverare le mascherine, almeno nei luoghi più affollati o possiamo farne a meno?
"Senz’altro l’utilizzo delle mascherine da parte di visitatori e operatori nelle strutture sanitarie e socio-residenziali, in presenza di persone anziane/immunodepresse ovvero in presenza di sintomi suggestivi, rimane un valido aiuto nel contenimento della circolazione virale".