Fibra ottica nell’antico borgo "Così fermiamo lo spopolamento"

A Castell’Arquato è disponibile la rete ultraveloce di Open Fiber. Il sindaco: "Azzeriamo le distanze"

Fibra ottica nell’antico borgo  "Così fermiamo lo spopolamento"

Fibra ottica nell’antico borgo "Così fermiamo lo spopolamento"

di Marco Principini

CASTELL’ARQUATO

(Piacenza)

"La nostra lotta allo spopolamento parte anche da qui: con la fibra ottica ci candidiamo ad essere più di un borgo da vivere nelle vacanze o con le gite di giornata". Ne è certo Giuseppe Bersani, sindaco di Castell’Arquato, perla medievale sulle colline piacentine della Val d’Arta. Qui Open Fiber ha realizzato un maxi intervento di cablaggio con fibra ottica dell’antico borgo e oltre: ben 44 chilometri di rete a banda ultra larga che potenzialmente consentirà a 2.790 edifici di Castell’Arquato di navigare su internet alla stessa velocità di un abitante di una grande metropoli.

L’infrastruttura realizzata da Open Fiber – che non vende servizi direttamente all’utente, ma solo nel mercato all’ingrosso – rientra in un più ampio piano che l’azienda si è impegnata a costruire nelle ’aree bianche’ del Paese, ossia in quelle zone rurali o periferiche nelle quali gli operatori non hanno interesse a intervenire. Open Fiber, infatti, si è aggiudicata tre gare pubbliche indette da Infratel (società del ministero delle Imprese e del Made in Italy) che puntano a ridurre il divario digitale nel Paese fornendo connettività ultrarapida a 8,8 milioni di abitazioni in Italia, in ben 6.200 comuni: l’infrastruttura rimarrà di proprietà pubblica, ma sarà gestita in concessione dalla società per 20 anni.

"Come tutti gli amministratori locali siamo innamorati del nostro Paese – racconta Bersani che guida dal 2019 uno dei borghi insigniti della bandiera arancione del Touring –, ma questo non vuol dire non guardare al futuro. Nell’immaginario collettivo la gente colloca Castell’Arquato in un contesto di gite e vacanze. Ma possiamo essere di più: un luogo dove vivere". Protetto dalla Rocca Viscontea, il borgo custodisce al suo interno reperti storici unici, conservati nel museo geologico Cortesi e nel museo Luigi Illica. "Per vievere nel bello, però, serve altro", ammette lo stesso primo cittadino. A partire dalle infrastrutture di telecomunicazioni che oggi ’pesano’ quanto quelle viarie.

"Dall’esperienza del Covid abbiamo sperimentato tutti cosa voglia dire azzerare i contatti umani, anche nel rapporto con gli enti locali – va avanti Bersani –. Noi stessi, come Comune, abbiamo avuto dipendenti in smart working, mentre, in generale, anche i nostri abitanti hanno dovuto lavorare da casa e seguire i propri figli nella didattica a distanza. In lockdown questo era una necessità, ma nel 2023 i nuovi modi di fruizione dei servizi non devono essere preclusi a quei cittadini che scelgono di vivere in collina, in un borgo medievale come il nostro". Da qui la "volontà di azzerare le distanze con altri comuni della pianura, che restano i nostri ’competitor’ se così vogliamo chiamarli".

Il lascito del lockdown, però, è stato solo l’ultimo tassello di un mosaico ben più complesso. "Con l’invecchiamento della popolazione e il parallelo spopolamento delle colline e della montagna, dobbiamo studiare il modo per renderci attrattivi – va avanti Bersani –. Mi metto nei panni di una giovane coppia, di famiglie o dei tanti artigiani della zona: ai servizi posso accedere solo se ho una connessione che funziona". A Castell’Arquato Open Fiber ha già posato una rete Ftth che garantisce una velocità di connessione fino a 10 Gigabit per secondo, superiore a quella offerta dalle altre reti in rame o miste fibra-rame. L’utente collegato con la fibra ottica può quindi accedere a servizi come lo streaming online in Hd e 4k, il telelavoro o la telemedicina. "Il nostro è un territorio non di industrie, ma di tante realtà artigiane che comunque hanno l’esigenza di ’essere’ su internet per restare competitive – riprende il sindaco –: penso alle tante cantine della zona che sono un volano del turismo e che hanno l’esigenza di promuovere i loro prodotti".

Il Comune ha già allacciato una scuola alla banda larga perché "il nostro è un borgo che, a differenza di altri dove le finestre sono sempre chiuse, è vivo e ci sono molte famiglie con bambini. Già da qualche anno – riprende il primo cittadino – il numero dei residenti di Castell’Arquato non cala. Speriamo che la fibra ottica ci renda più attrattivi, che il trend dello spopolamento si inverta definitivamente. E, perché no, ci sia anche una rivalutazione del prezzo degli immobili visto che il mercato lo fa la domanda".