"Riscaldamento a pellet, prezzi alle stelle". La scelta ecosostenibile è un boomerang

Alcune famiglie avevano anche formato un gruppo d’acquisto: "Ci siamo dovuti sciogliere, come faremo quest’inverno?"

Maria Chiara Caleffi accanto alla caldaia che brucia pellet

Maria Chiara Caleffi accanto alla caldaia che brucia pellet

Ferrara, 13 agosto 2022 -  Quell’inverno del 2018 quando decisero di voltare le spalle al gas per abbracciare ambiente e risparmio mai avrebbero immaginato che sarebbe andata a finire così. Sotto i colpi dei rincari delle materie prime, della guerra in Ucraina e della speculazione che inevitabilmente si porta dietro, il gruppo d’acquisto – alcune famiglie di Denore – che ordinava insieme un camion di bancali di pellet si è dovuto sciogliere. Un sacchetto, i conti sono presto fatti, che fino a qualche mese fa costava 3,40 euro è balzato ad una cifretta che oscilla tra i 9 e i dieci euro.

Riscaldare la casa è diventato in una manciata di mesi un salasso. E quell’unione nata sotto il segno dell’ecosostenibilità si è sciolta come neve al sole. Una scelta non certo indolore per Maria Chiara Caleffi, 54 anni, che ha realizzato nella sua abitazione una caldaia a pellet. E che adesso non sa più cosa fare. "Mentre tutti si muovono affinché giustamente il popolo italiano non resti senza gas, nessuno si interessa degli aumenti che ha subito il pellet – spiega –. Ora, preoccupata del rincaro ma anche per il fatto oggettivo che le forniture non arrivano, ho inoltrato una mail all’Urp del comune di Ferrara".

Dagli uffici le hanno risposto che il Comune non ha competenza in materia di pellet. "Mi hanno invitato a cercare il combustibile su Internet – riprende –. Certo non è compito del Comune pensare al riscaldamento dei cittadini, ma la questione merita di essere affrontata perché appunto coinvolge un certo numero di famiglie che, tra le altre cose, aveva scommesso su una scelta ambientale. Io a questo punto ho solamente il pellet per riscaldarmi ed anche volendo non avrei proprio la possibilità di utilizzare il gas".

Da qui il suo appello alle istituzioni per varare misure che possano contribuire ad affrontare un inverno senza l’incubo di dover ’bruciare’ i soldi per riscadare la casa. "Come si sono interessati a calmierare il prezzo del gas – riprende – devono tutelare anche gli altri cittadini che usano combustibili alternativi". Trema la residente della frazione di Denore pensando al prossimo inverno. "Mi chiedo che tipo di tutela sia lasciare che i cittadini muoiano di freddo", la sua denuncia. Un caso che porta alla luce una situazione che ha coinvolto, proprio sull’onda delle numerose campagne sull’ecosostenibilità, milioni di italiani che in qualche modo sono stati persuasi a scegliere la stufa a pellet per le loro case. Un’ottima idea per l’ambiente, un po’ meno per le tasche di queste famiglie.

Non solo è aumentato il prezzo del pellet, ma spesso è diventato anche introvabile. E anche qui si sono fatti avanti alcuni speculatori che contano di approfittare della situazione non certo facile nella quale si trovano tante famiglie ’green’. Chi lo ha scelto come fonte di riscaldamento questo inverno si troverà a fronteggiare costi insostenibili.

"Se lo Stato – l’sos lanciato da Caleffi – stanzia miliardi per dare sollievo a chi si trova ad affrontare i rincari per le bollette, allora con la stessa logica deve aiutare persone che sono nella nostra non facile situazione. Dicono – prosegue – che i prezzi del pellet sono aumentati anche a causa della guerra in Ucraina. Il pellet che usavamo noi arriva dalla Lituania mi chiedo quindi quale sia il nesso e per quale motivo questo rincaro così forte, che ha fatto triplicare il prezzo".