Serve una regia per la sicurezza delle donne

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 11 novembre 2023 – In merito allo striscione che campeggia sul Palazzo Comunale a Bologna che rivendica la libertà per le donne iraniane, penso che la giunta dovrebbe preoccuparsi anche, se non di più, per la mancata libertà delle donne a Bologna. Non non possono sentirsi sicure di muoversi in città senza il rischio di molestie se non di peggio come purtroppo è successo negli ultimi giorni ad alcune di loro. Un pericolo che giunta forse non riesce, forse per motivi ideologici, a percepire.

Laura Capponcelli

Risponde Beppe Boni La città di Bologna a questo punto è ben consapevole che esiste un tema di sicurezza delle donne che con gli ultimi, sconcertanti episodi, è tornato alla ribalta o comunque è affiorato in tutta la sua gravità. Il problema è cosa fare e come intervenire. L'ultimo caso, quello della ragazza violentata da uno sconosciuto nella zona universitaria, il polo della movida notturna, è emblematico. La giovane, certo, aveva bevuto troppo e quindi poco capace di reagire. Un giovanotto di origini gambiane l'ha trascinata sotto un portico , nei vicoli della cittadella universitaria, e l'ha stuprata. Ricordiamo, per dovere di cronaca, altri due episodi verificatisi in settembre. Due ragazzini stranieri di 15 anni ospiti di un centro di assistenza alle 3,30 di notte (chissà come mai a quell'ora erano fuori) hanno aggredito una donna di 32 anni salvata da una studentessa che è intervenuta. E che il sindaco ha premiato giorni fa per il coraggio civile dimostrato. Una senzatetto poi è stata violentata da un richiedente asilo. Si tratta di casi avvenuti in circostanze diverse, ma il problema sicurezza esiste. Ovvio che il Comune non ha colpe dirette perchè di mestiere non fa il poliziotto. Però l'amministrazione comunale può mettere allo stesso tavolo chi ne ha titolo, quindi forze dell'ordine e prefettura, e vedere cosa si può fare. I cittadini si aspettano una risposta. E' difficile fornire su due piedi un suggerimento, ma un tentativo va fatto. Nella zona universitaria cresce ovviamente la preoccupazione e molte ragazze intanto si dotano della sicurezza "fai da te" con spray al peperoncino o la lacca per i capelli, ottimi deterrenti. Via Zamboni e dintorni in ogni caso vanno tenuti sotto controllo meglio e di più. Sembra una affermazione banale, ma intanto si può cominciare da qui. Bologna è una città civile, non può e non deve permettere di essere bollata come città insicura per le donne.

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