Di Maio a Bologna, pochi in piazza. "Serve sana e coerente opposizione"

Elezioni Emilia Romagna, in 200 assistono al comizio dell'ormai ex capo del Movimento 5 Stelle e del candidato presidente Benini

Bologna, Di Maio in piazza Galvani (Foto Dire)

Bologna, Di Maio in piazza Galvani (Foto Dire)

Bologna, 23 gennaio 2019 - Pochi e infreddoliti, ma pur sempre combattivi. Non arrivano a lambire la statua di Luigi Galvani, partendo dalle soglie del palco posto dietro all'abside di San Petronio, i 200 militanti di un Movimento 5 Stelle raccolti nell'omonima piazza, per questa difficile tornata elettorale, dietro al candidato governatore Simone Benini e al dimissionario leader nazionale, Luigi Di Maio. Il primo, mentre tra gli elettori montavano le voci di dissenso contro i media, "colpevoli di ignorarci", la sinistra "compromessa con le lobby" e una Lega "fatta di slogan e campanelli suonati a favore di camera", ha puntato, nel suo discorso, sull'orgoglio dei pochi ma buoni.

"La campagna è stata dura ma bellissima - ha in infatti detto il ragioniere di Cesenatico -, affrontata sul territorio senza insultare gli altri e giocata su temi veri, dall'ambiente alla trasparenza del mondo delle istituzioni". Il secondo, invece, all'indomani della rinuncia al ruolo di punto di riferimento nazionale del Movimento, ha puntato, dopo l'incoraggiamento al proprio candidato governatore, su questioni di più ampio rilievo, come il referendum sul taglio dei parlamentari, e messo in un certo senso le mani avanti, auspicando la necessità per l'Italia e l'Emilia-Romagna, "al di là dei calcoli di governo, di una sana e coerente opposizione". Benini, al contrario, su questo punto ha negato le voci di assenso a un possibile voto disgiunto nella giornata di domenica e, con un sorriso, ha rivendicato di puntare "al 51%" dei suffragi".