Bologna, 9 novembre 2024 - “Per chi pensa che centrodestra e centrosinistra siano la stessa cosa e non si riconosce in nessuna delle due parti, ecco la lista Lealtà, Coerenza, Verità”. Si presenta al caffè Masini 1952 di via Marconi la lista civica a sostegno di Luca Teodori come prossimo presidente della Regione.
Una lista nata pochi mesi fra, tra maggio e giugno, che punta soprattutto sulla differenziazione rispetto alla ‘classica’ polarizzazione partitica e su alcuni temi particolarmente discussi negli ultimi anni: nessun obbligo vaccinale, contrasto alle reti 5G e al ‘dominio’ dell’Unione Europea e della Nato, sovranità monetaria rispetto alla finanza, progetto di una moneta regionale, e ancora sanità, economia, agricoltura.
“Cambiare è indispensabile”, questo lo slogan del movimento che sostiene la candidatura per viale Aldo Moro di Luca Teodori, aspirante presidente. “Una vera lista di cittadini”, come ripetono i candidati bolognesi all’Assemblea legislativa.
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“Vorrei evidenziare, come ha detto qualcuno, che siamo gli outsider, completamente distanti dalla contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra perché anche quando c’è alternanza, non c’è alternativa - puntualizza il candidato presidente Teodori -. Tra Emilia-Romagna e Lombardia grosse differenze non ce ne sono, così come quando si parla di governo. Siamo una vera lista civica”.
“Siamo contrari a qualsiasi obbligo vaccinale e riteniamo che la campagna promossa durante la pandemia sia una delle più grandi truffe della storia - continua Teodori, entrando nel merito del programma elettorale -. Abbiamo tantissimi cittadini che si sono vaccinati dietro il ricatto e la pressione di obblighi vaccinali e ‘Green pass’.
Crediamo poi che le elezioni americane porteranno un cambiamento a livello mondiale e, quindi, anche nella nostra regione. Donald Trump ha vinto grazie ai voti dei ‘no vax’, perché quest’estate era dietro a Kamala Harris. Il sorpasso è avvenuto dopo che Robert Kennedy Jr. ha deciso di appoggiare Trump ed è stato decisivo portando un 4-5% in più. Noi ci auguriamo che il vento che arriva dall’America arrivi anche qui per travolgere una classe politica responsabile di quanto accaduto. Ci dicono: chi rappresentate? Quei partiti che sono nati nel 2022 sulla spinta delle proteste contro i governi Draghi e Conte. Quindi tutti quei partiti che erano divisi e che in regione hanno comunque preso più di 100mila voti. A questo si aggiungono gli agricoltori che sono stanchi, i commercianti, gli artigiani, i lavoratori che vedono in pericolo il proprio posto di lavoro e il salario in calo”.
I candidati consigliere
Presenti alcuni candidati consigliere all’appuntamento di via Marconi: “Di mestiere faccio il disegnatore di fumetti - racconta Lucio Filippino - e da decenni mi occupo di questioni ambientali, essendo anche il vicepresidente comitato tutela alberi di Bologna. Aderisco perché in questa lista ho trovato attenzione rispetto a un tema che ci sta molto a cuore, cioè la difesa del patrimonio arboreo”.
“Sono da cinque anni attivista per ‘Stop 5G’ Emilia e anche nazionale - prosegue Miriam Cappi, esponente del comitato Bolognina -. È un tema che mi sta particolarmente a cuore: sono orgogliosa di essere candidata in questa lista perché mi ritrovo in tutti i punti del programma, e la cosa più bella è che siamo tante persone che appartengono a situazione diverse e che si stanno ritrovando in questo gruppo”.
“Mi sono candidato con questa lista perché oltre a riconoscere i punti del programma, c’è quello della libertà di cura, che vorrei ampliare promuovendo una legge regionale che tuteli l’omeopatia - aggiunge Valerio D’Alessio -. Vorremmo anche una moneta sganciata dall’euro e rifiutiamo quella che è l’identità digitale, perché pensiamo sia una forma di controllo estrema che toglie libertà. Io vengo dal Movimento 5 stelle, che in questa città ha prodotto danni e forme di controllo sbagliate ‘alla cinese’”.
“Sono un agricoltore e ho una piccola azienda a conduzione familiare: condivido tutti i punti della lista - chiude Sonia Turra, che l’azienda a Jolanda di Savoia (Ferrara) -. Dopo 30 anni sono arrivata alla terza generazione e credo di poter dire qualcosa in tema di agricoltura. Penso sia ora di tutelare quelle aziende che hanno a cuore il benessere degli animali e i percorsi gastronomici. Ricordiamo che le piccole aziende, dall’Appennino alla costa, sono quelle che producono cibo sano e promuovono percorsi di valorizzazione del territorio, tenendo in vita piccola e media agricoltura, così come il turismo nelle aree interne”.
Una lista di rottura, dunque, rispetto alle amministrazioni passate e anche rispetto a quanto visto a livello governativo nazionale.