Fine vita: in Emilia Romagna suicidio assistito entro 42 giorni dalla domanda

La delibera fissa un percorso di valutazione certo e tempi di risposta prefissati

Tutte le tappe per la risposta sul suicidio assistito in Emilia Romagna

Tutte le tappe per la risposta sul suicidio assistito in Emilia Romagna

Bologna, 10 febbraio 2024 – Via libera in Emilia Romagna per la proposta di legge sul fine vita. Dopo il flop del Veneto, la norma è stata introdotta grazie a una semplice delibera regionale che garantisce ai malati “il diritto di congedarsi dalla vita”, come dispone la sentenza 242 della Corte Costituzionale. Viale Aldo Moro ha anche tracciato l’iter per accedere al suicidio medicalmente assistito, che l’Assessorato alle Politiche per la salute ha trasmesso alle Ausl.

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La richiesta all’Ausl

Chi desidera accedere al suicidio assistito deve inviare una richiesta alla Direzione sanitaria di un’Ausl allegando la documentazione ritenuta necessaria per la valutazione complessiva e multidisciplinare del caso. La manifestazione di volontà del paziente deve essere acquisita e documentata per iscritto o con un video. Le persone affette da disabilità, invece, potranno esprimere le loro volontà attraverso dispositivi che consentano loro di comunicare. La dichiarazione può essere modificata in qualsiasi momento.

Primo passo entro 3 giorni

Dal momento della ricezione della domanda, parte l’iter di valutazione. La Direzione sanitaria trasmette la richiesta, entro al massimo tre giorni, alla Commissione di valutazione di Area Vasta.

Venti giorni di istruttoria

Sarà quindi compito della Commissione effettuare, di norma, una prima visita al paziente e valutare la legittimità della richiesta alla luce dei requisiti indicati nella sentenza della Corte Costituzionale. La Commissione ha il compito di verificare le condizioni (presupposti clinici e personali), accertare l’avvenuta offerta delle possibili alternative disponibili (per esempio, un percorso di cure palliative, sedazione palliativa profonda continua, attuazione di un’appropriata terapia del dolore, ecc.) e valutare se possano esservi motivi di ripensamento da parte del paziente, anche attraverso uno specifico supporto psicologico. La commissione – di cui fanno parte medico palliativista, anestesista-rianimatore, medico legale, psichiatra, medico specialista nella patologia di cui è affetto chi ha fatto domanda, farmacologo/farmacista, psicologo – incontra anche i familiari.

Parere etico entro sette giorni

La Commissione, a conclusione dell’istruttoria, che durerà circa 20 giorni, produce una relazione che invia al Corec, il Comitato regionale per l’etica nella clinica – presieduto da Ludovica De Panfilis, bioeticista dell’Ausl di Reggio Emilia e di cui fanno parte 22 medici – che avrà il compito di fornire una consulenza etica su singoli casi, esprimere pareri non vincolanti relativi a richieste di suicidio medicalmente assistito e agli aspetti bioetici connessi alle attività sanitaria e socio-sanitaria. Il Corec dovrà esprimere un parere di competenza entro sette giorni che poi verrà inviato alla Commissione di valutazione, che predisporrà una relazione conclusiva.

Risposta al paziente entro 5 giorni

Il documento dovrà quindi essere trasmesso entro cinque giorni, corredato dal parere del Corec, al paziente o suo delegato e al Direttore sanitario dell’Ausl di competenza e, nel caso il paziente sia ricoverato in ospedale, anche al direttore della struttura.

Risposta positiva: suicidio assistito entro 7 giorni

In caso di parere favorevole della Commissione, la Direzione sanitaria dell’Azienda dove deve essere svolta la procedura, assicura l’attuazione attraverso l’individuazione di personale adeguato, su base volontaria, il rispetto dei tempi e delle modalità previste, fornendo quanto indicato nella relazione conclusiva. La procedura deve avvenire non oltre sette giorni dal ricevimento della relazione conclusiva della Commissione. Al suicidio medicalmente assistito si potrà eccedere gratuitamente.

Regione: tempi certi

“Abbiamo voluto mettere a frutto l’eccellente esperienza del Comitato per l’etica nella clinica dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia (CEC), trasformandolo in un Comitato dalla valenza regionale e di riferimento per le Aziende del nostro servizio sanitario – sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini –. L’istituzione del Comitato regionale per l’etica nella clinica, insieme alle Linee di indirizzo di cui, è bene ricordarlo, ogni Regione è chiamata a dotarsi, sono due strumenti importanti per tracciare percorsi e tempistiche precisi su argomenti di grande rilevanza etica, che giustamente chiamano in causa sensibilità e opinioni diverse, e – conclude Donini – su cui la Corte Costituzionale si è già espressa chiaramente”.