Sciopero 23 febbraio contro la guerra in Medio Oriente: quali sono i servizi a rischio

Ci sarà il blocco della logistica, ma sono previste anche proteste universitarie e incroceranno le braccia professori e personale scolastico. La protesta Sì Cobas anche in Emilia Romagna: ecco i motivi

Bologna, 19 febbraio 2024 – Blocco di alcuni poli della logistica, dei magazzini delle aziende che commerciano con Israele. Ma anche iniziative di protesta nelle Università, come l’UniMoRe, che con Gerusalemme e Tel Aviv hanno importanti programmi di scambio e di ricerca. Sono questi gli “obiettivi” dello sciopero generale, indetto per venerdì 23 febbraio, da Sì Cobas, Associazione lavoratori Cobas, Federazione Autisti Operai, Lmo, Sindacato Generale di Classe, SlaiProlCobas e Sindacato Operai Autorganizzati per protestare contro il conflitto in Medio Oriente e per solidarizzare con la Palestina e tutti i popoli che stanno attraversando momenti di tensioni e difficoltà.

“Il nostro non è uno sciopero per ragioni economiche e per chiedere miglioramenti contrattuali – prosegue Loreti – ma è uno sciopero politico, in solidarietà al popolo palestinese e contro tutte le guerre, quindi, anche per chiedere il cessate il fuoco nel conflitto tra Russia e Ucraina”. “È uno sciopero importante – prosegue – e siamo probabilmente uno dei pochi sindacati in Europa se non al mondo a incrociare le braccia in segno di solidarietà al popolo palestinese, ma per noi la lotta del popolo palestinese riguarda tutti gli oppressi. Per noi questo sciopero ha una dimensione globale”. L’obiettivo è mettere in discussione anche “le scelte del Governo Meloni”, precisa Loreti, che con le sue scelte finisce per danneggiare i lavoratori, puntando “all’acquisto di armi invece che all’aumento dei salari e al contenimento dell’inflazione”.

Una protesta di Sì Cobas a Bologna
Una protesta di Sì Cobas a Bologna

Quali settori si fermeranno?

Quello del 23 febbraio è uno sciopero generale a livello nazionale. “Bloccheremo i magazzini di alcune aziende e faremo iniziative che fanno attività con Israele”, spiega Tiziano Loreti di Sì Cobas. Le proteste includeranno l’Interporto di Bologna e tutti gli altri poli logistici della regione. Sarà comunque salvaguardata la consegna e la diffusione di merci di prima necessità e la consegna di medicinali ad ospedali, farmacie e altri presidi medici.

Gli insegnanti che incrociano le braccia e le proteste in Università

La protesta, come anticipato anche da una circolare del Ministero dell’Istruzione e Merito dei giorni scorsi destinata, riguarderà anche i professori e il personale scolastico. Difficile capire in quanti incroceranno le braccia, ma i Cobas e gli altri sindacati autonomi confidano nel successo perché, spiegano, “non è uno sciopero per ragioni economiche, ma ideali”. Proteste ci saranno anche davanti agli atenei della regione, in particolare alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Modena che, come spiega Loreti, “ha dei rapporti molto stretti con Israele”.

Treni e strade non avranno problemi

Le proteste, a quanto spiegano di Cobas, non coinvolgeranno invece né i treni né le autostrade o le grandi arterie di collegamento dell’Emilia-Romagna. Per i pendolari, dunque, non ci saranno disagi. “Faremo iniziative molto forti”, sottolinea Loreti, precisando che “ci saranno delle azioni di boicottaggio, come abbiamo già fatto in passato”. Il 24 febbraio, invece, “confluiremo tutti in una manifestazione nazionale a Milano – conclude Loreti – e lo stesso giorno ci saranno iniziative in 30 Paesi del mondo a sostegno della resistenza palestinese e affinché cessino tutte le guerre”.

Chi sciopera il 21 febbraio

Prima del 23 febbraio, ci sarà un altro sciopero, questa volta mercoledì 21, che anche in Emilia-Romagna coinvolgerà gli edili e i metalmeccanici di Cgil e Uil. Si tratta però di uno sciopero molto diverso: la mobilitazione, infatti, è stata indetta a seguito della strage di venerdì 16 nel cantiere dell'Esselunga di Firenze, che è costata la vita a quattro operai (e si cerca ancora un disperso). “Quella dei morti sul lavoro rappresenta una strage senza fine che ogni anno conta più di 1000 morti: una situazione indegna di un Paese civile”, hanno scritto in una nota Cgil, Uil, Feneal, Fillea, Uilm e Fiom.

La mobilitazione vedrà iniziative e presidi in tutte le principali città emiliano-romagnole. A Bologna si terrà un presidio dalle 16 presso il cantiere del tram, in viale della Fiera.