Alluvione Emilia Romagna, arriva il ddl Ricostruzione: cosa prevede

Tra i principali elementi: tempi certi sulla durata, una struttura di supporto al commissario, un fondo per la ricostruzione

Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare

Nello Musumeci, ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare

Bologna, 27 giugno 2023 – Il consiglio dei ministri, tenutosi oggi in serata, ha preso due decisioni importanti per quanto concerne i danni causati dall’alluvione in Emilia Romagna di maggio. È stato nominato il commissario per l’emergenza, dopo un’attesa di circa un mese: è stato scelto il generale Francesco Paolo Figliuolo, conosciuto per aver diretto la campagna vaccinale contro il Covid-10 dal 2021 al 2022, e che il governo nominerà ufficialmente con un provvedimento ad hoc.

La seconda decisione del cdm riguarda un disegno di legge per la ricostruzione, dopo i terribili danni causati dall’emergenza maltempo. "Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato dei provvedimenti importanti non soltanto per la contingenza, ma anche per gli sviluppi che potranno determinare in una fase che definiamo nuova: parlo del disegno di legge in materia di ricostruzione post calamità" con cui "abbiamo dato all'Italia per la prima volta un modello unico per la ricostruzione sui territori colpiti da terremoto, alluvione, frane, eventi vulcanici", ha detto il ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.

Quello che è successo in Emilia Romagna “potrebbe avvenire ovunque. Se 10 anni fa mi sarei chiesto se riaccadrà, oggi mi chiedo solo 'quando’”, ha anche aggiunto il ministro sottolineando che questo è dovuto al “cambiamento climatico e alla vulnerabilità dei territori”.

Cosa prevede il ddl ricostruzione

"Con il disegno di legge-quadro che ho presentato e sottoposto oggi pomeriggio all'esame del Cdm, l'Italia si dota di una disciplina che costituisce un modello unico nella ricostruzione sui territori colpiti da calamità (sismica, alluvionale, franosa, vulcanica ecc..) per garantire certezza, stabilità e velocità. Si pone fine così ad una normativa disomogenea, poco organica, frammentaria, stratificata nel tempo e differenziata per territori. Lo scopo, insomma, è quello di definire misure di governance, di semplificazione e accelerazione della fase successiva a una emergenza di rilievo nazionale. Una scelta omogenea su tutto il territorio, nel rispetto delle prerogative regionali", ha dichiarato, in una nota, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.

"Gli elementi principali del ddl sono: 1) tempi certi sulla durata della ricostruzione, cinque anni prorogabili fino ad un massimo di dieci anni per particolari calamità; 2) un commissario straordinario, individuato tra soggetti dotati di competenza manageriale, d'intesa con le Regioni interessate; 3) una Struttura di supporto al commissario, con personale dipendente dalla P.a.; 4) una Cabina di coordinamento, presieduta dal commissario, con i rappresentanti di Casa Italia, Protezione civile, Regioni, Province e Comuni; 5) la possibilità di emanare direttive per assicurare l'indirizzo unitario sul piano tecnico; 6) un Fondo per la ricostruzione; 7) meccanismi di monitoraggio dell'attività dei commissari. E una serie di profili procedimentali, anche con norme derogatorie, per la semplificazione ed accelerazione della ricostruzione pubblica e privata".

"La nuova disciplina non si applicherà alle gestioni commissariali già istituite prima della entrata in vigore della legge. Confido – conclude – in un celere esame preliminare del provvedimento da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali. Inutile dire che il successivo esame del parlamento non potrà che migliorare il testo proposto".