REDAZIONE FANO

Fano libera, 80 anni fa. L’Anpi ricorda e racconta

Il ciclo di iniziative "Alba Rossa. 1944-2024" a Fano celebra gli 80 anni della Liberazione, con racconti di partigiani e recital teatrale.

Il ciclo di iniziative "Alba Rossa. 1944-2024" a Fano celebra gli 80 anni della Liberazione, con racconti di partigiani e recital teatrale.

Il ciclo di iniziative "Alba Rossa. 1944-2024" a Fano celebra gli 80 anni della Liberazione, con racconti di partigiani e recital teatrale.

"Fu la volta che io giunsi più vicino al nemico" scrive Winston Churchill, ricordando quel 27 agosto 1944, quando si trovava a Montemaggiore al Metauro mentre Fano veniva liberata dalle forze di occupazione tedesche. Il primo ministro del Regno Unito era stato accompagnato in cima alle colline sopra a Fano, dopo un incontro con il generale dell’esercito polacco Anders. Ammirava il panorama e con il binocolo osservava le nuvole di polvere sollevate dall’artiglieria nei pressi della linea del fronte. Gli alleati avevano iniziato da pochi giorni l’attacco alla Linea gotica… Ci sarà anche questo racconto tra i tanti che animeranno il primo appuntamento di "Alba Rossa. 1944-2024", il ciclo di iniziative organizzato dall’Anpi Fano e dall’Anpi provinciale per celebrare gli 80 anni della Liberazione di Fano. Si comincia venerdi 26 luglio, alle ore 20, nel Parco del Fagiano di Fenile, dove dopo i saluti istituzionali, tra cui quelli del presidente della Provincia Giuseppe Paolini e della storica Anna Paola Moretti… il regista teatrale Marco Florio e la docente dell’Istituto Polo 3 Giulia Gioacchini metteranno in scena un recital con i contributi di Tiziana Gasparini (voce) e Andrea Vincenzetti (chitarra).

"Racconteremo gli ultimi giorni di vita dei partigiani fanesi Giannetto Dini (17 anni) e Ferdinando Salvalai (22) fucilati per rappresaglia l’1 aprile 1944 nel campo sportivo di Massa Lombarda - ci anticipa Florio -. Insieme ad un gruppo, in cui c’era anche Valerio Volpini, si erano uniti ai primi distaccamenti partigiani tra i Monti Catria e Nerone, legati alla Brigata Garibaldi di Pesaro. Lì, dopo una serie di incursioni, durante una marcia di trasferimento vicino Urbino intercettavano il camion guidato da un aviere con a bordo altri due giovanissimi. Ma invece di catturarli e portarli con loro, con una leggerezza imperdonabile, li hanno lasciati liberi. Questi, raggiunta Urbino, hanno dato subito l’allarme permettendo ai repubblichini, insieme a un gruppo di tedeschi, di organizzare un rastrellamento. Dini e Salvalai furono subito intercettati e accerchiati. Hanno resistito quattro ore in uno scontro a fuoco, provocando ai fascisti cinque feriti e un morto. Però alla fine sono stati catturati, malmenati ed esibiti come trofeo in piazza a Urbino. Quindi trasferiti prima nel carcere di Pesaro per una notte, poi a Forlì e poi a Massa Lombarda dove Dini ha incontrato la madre e le ha raccontato questa storia, il giorno prima di morire". L’ingresso è libero. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nella Casa della Comunità "Don Paolo Tonucci" al Vallato.

Tiziana Petrelli