PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

Investito e ucciso dopo la lite, amici sotto choc: "Quella rimpatriata doveva essere una festa"

Uno degli invitati: "Sono andato via finito di mangiare, non li ho seguiti al bar. Il giorno dopo mi ha svegliato con questa assurda notizia"

Pedaso (Fermo), 19 maggio 2024 – Sorride abbracciato ai coetanei e compagni della cena organizzata per ritrovarsi dopo tanti anni, Giampiero Larivera, che a distanza di poche ore dallo scatto, ha perso la vita investito dall’auto condotta dal suo amico Silvano Asoni (video), anche lui uno dei tanti cinquantenni che aveva preso parte alla cena del ritrovo. Un destino tragico quello che ha unito i due amici e coinvolto un ragazzo di 24 anni, Diego Vesprini di Campofilone, rimasto ferito nello stesso investimento e ricoverato al Torrette di Ancona.

Larivera cresciuto a Pedaso, non era sposato, non aveva figli, e viveva con la sua mamma, una cuoca molto stimata in paese. Aveva un fratello e una sorella che vivono fuori regione ed era conosciutissimo in città. Operaio magazziniere in una ditta di Civitanova, Larivera è descritto da tutti come un uomo tranquillo e dall’animo bonario. Silvano Asuni, nato e cresciuto a Pedaso, anche lui operaio presso un’area di servizio, ultimamente si era trasferito a Monterubbiano dove viveva con la compagna ed un bambino di poco più di un anno. Coinvolto nella tragedia che ha portato alla morte Larivera, anche Diego Vesprini, ragazzo schivo e riservato, che fino a poco fa risiedeva con la sua famiglia ad Altidona, prima di trasferirsi a Campofilone.

La foto della rimpatriata a Pedaso
La foto della rimpatriata a Pedaso

Da una parte le forze dell’ordine che indagano sulla dinamica dei fatti e sulle rispettive responsabilità della morte di Larivera, dall’altra due piccole comunità confinanti e da sempre tranquille, sconvolte dall’accaduto che ha lasciato tutti senza parole. "Non so esprimere il mio sconcerto e la tristezza per quanto è successo a Pedaso – dice il sindaco Vincenzo Berdini – la nostra cittadina è un luogo notoriamente tranquillo da sempre, e questa circostanza rende chiara l’immagine di una realtà sociale su cui tutti dovremmo riflettere, tanto le istituzioni quanto i cittadini. Larivera ed Asoni, sono persone tranquille, che tutti conosciamo, parte integrante della nostra comunità sconvolta da questo avvenimento. E’ molto difficile per noi credere a quanto accaduto".

Lo sconcerto del sindaco è lo stesso della comunità di Pedaso, che a distanza di poche ore dalla tragedia, fa fatica ad esprimere il proprio pensiero. “Ero tra i membri del gruppo della cena del ritrovo che doveva essere un’occasione per festeggiare la vita e mai avremmo pensato finisse in tragedia – dice uno dei partecipanti all’incontro –. Personalmente non ho proseguito la serata del dopocena e l’indomani mi sono svegliato con questa assurda notizia. Il pensiero che poche ore prima della tragedia Giampiero era sorridente come tutti noi e poco dopo sia morto, mi sconvolge. Così come mi dispiace tantissimo del coinvolgimento di Asoni, amico da sempre di Giampiero". "Ho appreso la notizia di quanto avvenuto la mattina seguente – è il commento di un ristoratore di Pedaso, che conosce da sempre Larivera – e non mi sembra vero. Giampiero è una persona buona, un pacifista, una persona che non ha mai fatto del male a nessuno e amava la tranquillità. E’ davvero assurdo che sia successo t utto questo". "Sono pedasino come lo era Giampiero – dice un amico di Larivera – e lo incontravo tutti i giorni anche nella sede dove lavorava. Ogni volta che ci incontravamo era gioioso. E’ difficile credere a quanto è successo, ma purtroppo è così".