"Io, lasciato solo a Malta". La famiglia diffida Di Maio

Il ragazzo bloccato in hotel perché positivo: "Medicine inviate da mia madre". La donna si è rivolta a un legale, che ha scritto al ministero degli Esteri

Alessandro Federici in hotel a Malta

Alessandro Federici in hotel a Malta

Malta, 15 luglio 2021 - "La situazione non è rosea. Meno male i farmaci che mi sono stati mandati da mamma": Alessandro Federici, 18 anni, se ne sta chiuso, nella sua camera d’hotel, a Malta, (l’amico Paolo con cui aveva intrapreso il viaggio, alla fine ha optato per il rientro), sapendo che dovrà restarci fino al 25 luglio, quando terminerà la quarantena e potrà rifare il tampone sperando nell’esito negativo. Dopo quanto gli è stato comunicato ieri dal Console che lo ha contattato, Alessandro sa che non riceverà alcuna visita medica "perché qui, non sono previste visite a domicilio".

In compenso, "non lo possono buttare fuori dall’albergo (la vacanza pagata è terminata, ndr) – riferisce la mamma, Marica Marsili – e se esce rischia 3mila euro di multa". La Marsili da giorni sta baccagliando per far arrivare le medicine al figlio: "Sono riuscita a fargliele avere, spendendo 40 euro per la spedizione. Adesso mio figlio sta meglio, ma psicologicamente è piuttosto abbattuto". Nel frattempo, la donna si è rivolta al legale, Andrea Agostini che ha inviato una diffida al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per ottenere almeno una vista medica al ragazzo che, ad oggi, è solo, in una stanza d’albergo, senza che nessuno si sia accertato del suo stato di salute. Di qui la diffida "a disporre immediatamente la visita medica – vi si legge - con l’adozione di ogni cautela atta a salvaguardare lo stato di salute, provvedendo all’assistenza logistica per il tempo di permanenza fino al rimpatrio".

Il caso di Alessandro non è certo l’unico per cui "ci deve essere un’attenzione dedicata da parte del Ministero degli Esteri. Non è pensabile - sostiene Agostini - di rimettere i nostri giovani alle autorità locali, senza un supporto del nostro governo".

Ancora: "Se a Malta i medici non fanno determinati servizi, questo non può essere un problema per un italiano che sta a Malta, per cui le autorità trovino una soluzione e mandino un medico per visitarlo. Altrimenti, si perde il senso di quella che dovrebbe essere la cooperazione tra Stati nell’affrontare la pandemia. L’assistenza medica è doverosa e se Malta non provvede, sarà lo Stato italiano a farsi valere, perché ci deve essere anche un discorso di reciprocità". Stesso concetto vale per le spese di logistica, soprattutto se dettate da obblighi di permanenza legati alle scelte del singolo Stato: "E’ impensabile che ricadano sul cittadino di uno Stato ospite". Molto dovrebbero fare anche Ambasciata e Consolato: "Il loro primo dovere è tutelare gli italiani ospiti. Se così non è, la loro mission perde ogni senso" conclude Agostini.