
L'avvocato Igor Giostra che ha difeso l'uomo accusato dell'aggressione
Stava transitando lungo via XX Settembre, a Porto San Giorgio, in sella alla sua moto, quando un’auto gli aveva attraversato la strada e lo aveva fatto cadere, sbattendo la testa. Lui, in stato confusionale, aveva rifiutato i soccorsi, aveva minacciato di morte la dottoressa del 118 e l’aveva colpita violentemente con un pugno, facendola finire in ospedale con un grave trauma cranico e una frattura al volto.
Ieri l’autore dell’aggressione, un 31enne di Porto San Giorgio, difeso dagli avvocati Igor Giostra (foto) e Fulvia Bravi, è stato processato con rito abbreviato davanti al giudice del tribunale di Fermo, Teresina Pepe. Al termine dell’udienza, d’accordo con il pm Eugenia Sinigallia, è stato assolto perché ritenuto, al momento del fatto, incapace. Fondamentale per l’esito del processo la consulenza di parte effettuata dal dottor Aberto Testa, che ha attestato la relazione tra l’incidente con trauma cranico e la perdita di consapevolezza dell’imputato.
Soddisfatto all’uscita dall’aula l’avvocato Giostra che ha spiegato come apparentemente il caso potesse sembrare di facile soluzione a sfavore dell’imputato, ma che poi si è rivelato di tutt’altra dinamica: "Il nostro assistito ha avuto quella che tecnicamente si chiama amnesia antero retrogada, ovvero ha perso la memoria di quei momenti seguenti all’incidente a causa del trauma cranico che gli ha provocato una temporanea incapacità di intendere e di volere. Non poteva essere altrimenti, perché non avrebbe avuto motivo di aggredire la dottoressa che lo stava soccorrendo. Non la conosceva e lei lo stava aiutando. Stiamo parlando di un padre di famiglia rispettabile, titolare di un’impresa e incensurato, che quando ha appreso ciò che aveva fatto è rimasto mortificato".
L’imputato, per dimostrare la sua buona fede, ha voluto ugualmente risarcire il danno creato alla vittima e la dottoressa, capita la situazione, ha deciso di non costituirsi parte civile.