
È stato ritenuto capace di intendere e volere al momento del fatto. E quindi è imputabile. È la conclusione a...
È stato ritenuto capace di intendere e volere al momento del fatto. E quindi è imputabile. È la conclusione a cui è giunta la psichiatra Beatrice Gerocarni, incaricata dal giudice delle indagini preliminari Andrea Rat di fare una perizia sul 41enne modenese (di Gaggio di Castelfranco) che aveva accoltellato l’ex fidanzata per strada il 2 dicembre 2024 a Guastalla (nel Reggiano). Il medico ha illustrato ieri la perizia, rispondendo alle domande delle parti, nell’ambito dell’incidente probatorio che era stato richiesto dalla difesa del 41enne, per il quale la Procura ha formulato l’ipotesi di tentato omicidio e che è sottoposto alla custodia cautelare in carcere. Ieri l’indagato era presente in aula. Anche le parti avevano nominato consulenti tecnici. La 45enne parte offesa è tutelata dall’avvocato Nicola Tria, ieri sostituito in aula dall’avvocato Cecilia Soliani (che non hanno nominato consulenti). Dopo la chiusura dell’incidente probatorio, avvenuta ieri, gli atti sono stati restituiti al pm che dovrà prima chiudere le indagini preliminari e poi avrà facoltà di chiedere il rinvio a giudizio. "Il perito ha illustrato il proprio elaborato e ha rassegnato le conclusioni – ha dichiarato a fine udienza l’avvocato Sola – che sono risultate condivise sia dal consulente della Procura sia da quelli della difesa. Ora attendiamo la fissazione dell’udienza preliminare per difenderci davanti al giudice". Stando alle investigazioni dei carabinieri, che hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni della famiglia della donna raccolte dal Carlino, il 41enne non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione. Quel giorno aveva incontrato la donna a Guastalla col pretesto di fare acquisti. Poi l’aveva aggredita dentro la sua auto, colpendola con un coltello da cucina alla gola. Lei era uscita dalla macchina, ma lui l’aveva raggiunta continuando a infierire. Un testimone, il 22enne camionista di Verona Alen Halilovic, non aveva esitato a intervenire per bloccare il 41enne e aveva documentato alcuni momenti dell’aggressione. Il suo gesto di coraggio aveva colpito l’Italia intera. Dopo l’accoltellamento il 41enne si era allontanato a tutto gas: qualche ora dopo era stato intercettato in fuga lungo la statale 12 a Maranello, dov’è iniziato un inseguimento verso Pavullo, per poi essere fermato a Torre Maina. Durante l’udienza di convalida del fermo a Modena, l’aggressore aveva consegnato al giudice uno scritto in cui descriveva il profondo malessere psicologico che lo avrebbe afflitto nei mesi precedenti e anche la sua incapacità di spiegarsi da solo come fosse arrivato a un gesto tanto violento.
Da qui è scaturita la volontà di sottoporlo ad accertamenti psichiatrici, da cui è emersa la sua capacità di intendere e di volere.
Alessandra Codeluppi