MARISA COLIBAZZI
Cronaca

Querelle sul bilancio elpidiense : "È in salute". "No è disastrato"

L’ex sindaco Pignotti prova a difendere il suo operato e smentisce gli allarmismi lanciati dai candidati Calcinari e Piermartiri: "Non basta dire ‘i conti sono a posto’, ma bisogna guardare dentro i numeri".

Il consiglio comunale dell’era Pignotti

Il consiglio comunale dell’era Pignotti

Per alcuni, vedi l’ex sindaco Alessio Pignotti, il bilancio comunale è in buona salute e smentisce gli allarmismi; per altri, vedi i candidati sindaci Gionata Calcinari ed Enrico Piermartiri "è un bilancio disastrato": sono le posizioni confliggenti della querelle sul bilancio. "Il ‘tesoretto’ di 128mila euro non c’è, non sono soldi presenti nelle casse, del Comune, non sono soldi che possiamo spendere per servizi ai cittadini. Quella è una differenza puramente contabile tra spese e entrate" sentenzia Calcinari che passa la parola a Claudia Bracalente, assessore dell’ex giunta Pignotti con delega al bilancio, oggi candidata nella sua coalizione perché racconti la verità. La Bracalente ricorda che appena insediata (2022) "ho subito scoperto che il bilancio aveva grandissime difficoltà a partire dalle entrate, con circa 8 milioni di non riscosso e la precedente amministrazione non aveva pensato a riscuoterle, rischiando di farle cadere in prescrizione. Mi sono subito attivata per ripianare questi squilibri. Il fatto è che gli amministratori precedenti avevano continuato a considerare le mancate entrate come soldi buoni per coprire spese che venivano comunque effettuate. Di qui lo squilibrio di cassa: hanno speso senza incassare".

La conseguenza: "Abbiamo ereditato un ente in anticipazione di cassa, con debiti commerciali. Occorrevano accantonamenti per il fondo crediti dubbia esigibilità e il fondo crediti commerciali che, per i ritardi nei pagamenti, era aumentato vertiginosamente". La chiosa politica: "La nostra amministrazione era servita ai soliti noti per mettere facce nuove per vincere le elezioni e continuare a gestire, senza informare della reale situazione chi, come me, ci aveva messo la faccia. L’unico al corrente di tutto era Pignotti. la giunta ci ha messo un po’ per scoprirlo".

E intanto è stato necessario aumentare tutte le tariffe "per reimmettere ossigeno in un bilancio vicino al dissesto, – dice l’ex assessore – e il Commissario ha fatto altrettanto tagliando costi e servizi. Chi sostiene che, visto l’avanzo, esiguo, sul rendiconto, ‘il bilancio non è in grave difficoltà’ certifica o che ancora non conosce come funziona, o che mente per ‘conto di terzi’ che vorrebbero vincere col solito metodo: facce nuove, amministratori vecchi".

Parte dal bilancio 2016 Piermartiri per descrivere le criticità del bilancio: "Non basta dire ‘i conti sono a posto’, bisogna guardare dentro i numeri. Nel 2016 i revisori denunciavano un disavanzo di -316mila euro, 11milioni di crediti non riscossi e un avanzo quasi inesistente. Nel 2020 la Corte dei Conti avvertiva che i residui attivi erano saliti alle stelle, a 13,9 milioni di euro, un fondo crediti troppo basso, dati contabili errati e fondi vincolati usati male. Nel 2024, i residui attivi sono esplosi a 20,9milioni (+90% sul 2016); il fondo crediti è ancora basso e il fondo contenzioso di appena 18mila euro (la sola causa Italgas ammonta a circa 1milione di euro, ndr). E’ un bilancio ‘formalmente’ in attivo ma i problemi strutturali restano tutti lì".

Marisa Colibazzi