Serie D. Samb, niente da fare per Renzi

I rossoblù ora attendono solo l’ufficialità dell’esclusione dal campionato

Samb, niente da fare per Renzi

Samb, niente da fare per Renzi

Ormai si attende solo l’ufficialità: l’As Sambenedettese di Roberto Renzi non esiste più calcisticamente parlando. La società rossoblù non è ammessa al prossimo campionato, perché Renzi non ha ottemperato ai suoi impegni. Finisce così l’esperienza dell’imprenditore romano a San Benedetto, e inizia la valutazione dei suoi due anni da presidente del club. Per la verità, valutarla di per sé è facilissimo: sono stati due anni pessimi, e forse nella lingua italiana manca un superlativo negativo che possa descriverla. Più difficile comparare la gestione Renzi a quelle fallimentari degli scorsi anni: è davvero stata la peggiore di tutte? Peggio di Venturato, Tormenti, Serafino & co.? Ogni può farsi la propria idea sulle basi di quanto è accaduto. Estate 2021: Renzi prima non partecipa e poi vince l’asta su Kim. La Sambenedettese è sua, lui esce dal notaio, gli mettono una sciarpa al collo e dice che sarebbe stato disposto ad arrivare al milione di euro per acquisire il club. A sentir lui, quindi, a fine maggio 2021 Renzi aveva a disposizione "un mijione"; a fine giugno non ne aveva più di trecentomila per iscrivere davvero la società in serie C. E questo dopo che appena vinta l’asta aveva detto, a chi gli chiedeva se avrebbe iscritto la squadra in Serie C: "E che? So venuto a fa l’Eccellenza?". In conferenza stampa, invece: "Seguitemi e vi porterò al successo". Non fu Eccellenza, ma serie D sì. La Samb non riesce a iscriversi, nascono società come funghi e poi i rossoblù restano a Renzi, che deve costruire una squadra in dieci giorni. La squadra, affidata a Donati, inanella il peggior esordio della storia del club, e dopo Antonioli arrivano Alfonsi e Visi, non prima dello sfondone Pirozzi (ex Ascoli e tifoso bianconero, chiamato nel peggior momento della stagioine). Alfonsi e Visi vincono i playoff con un girone di ritorno meraviglioso, ma esplode già nel marzo 2022 la grana rimborsi. La stagione successiva, 20222023 inizia con un nuovo direttore sportivo, che dichiara di voler vincere il campionato. A pane e acqua però, perché i rimborsi non arrivano e la squadra sprofonda. Ci risiamo: la Samb è di nuovo in zona retrocessione per il secondo anno di fila in Serie D, e non era mai successo. Parte quindi la girandola di scalpi: salta Alfonsi, salta Prosperi, torna Alfonsi che poi si dimette, arriva Manoni, il quale deve salvare la squadra e lo fa. Poi, fin da marzo, non arrivando i rimborsi, i giocatori minacciano scioperi, la tifoseria li invita a non giocare e quindi a staccare la spina alla Samb, quindi il Riviera resta deserto. Mai era avvenuto uno scollamento simile tra città e squadra. E poi, anche Serafino aveva terminato i soldi quasi subito. Ma almeno aveva vissuto come uno di quei ricchi ereditieri che in tre mesi si bruciano tutto.

Pierluigi Capriotti

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