Barbara Paron vittima di stalking a Ferrara, il pm: "Pena di due anni all’ex compagno"

Ieri la richiesta di condanna della procura al termine del lungo processo che ruota attorno alle accuse lanciate dall’ex presidente della Provincia a Daniele Cesari, con il quale ha avuto una relazione e un figlio

La denuncia sporta ai carabinieri che si sono occupati anche di eseguire le indagini

La denuncia sporta ai carabinieri che si sono occupati anche di eseguire le indagini

Ferrara, 21 gennaio 2023 – Lui, Daniele Cesari, ex compagno e padre del figlio di Barbara Paron, ha di nuovo rispedito al mittente tutte le accuse mosse dall’ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Vigarano Mainarda.

Ribadendo ieri nella conclusione del suo interrogatorio davanti al giudice Franceschelli di non aver mai offeso la ex e di non averla mai picchiata, oltre al fatto che non ha certo voluto ’distruggerla’ politicamente.

Interrogatorio cui è seguita la requisitoria del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Barbara Cavallo, la quale dopo trenta minuti di esposizione ha chiesto la condanna di Cesari a due anni di reclusione (un anno e mezzo per il 612 bis e sei mesi per l’aggravante del vincolo di esserne stato il compagno, nonché padre del figlio di Paron). Dopo l’arringa dell’avvocato di parte civile Denis Lovison, è toccato al legale che assiste Cesari, Gian Luigi Pieraccini, il quale dopo due ore circa di arringa ha chiesto l’assoluzione del suo assistito.

Cesari, già nell’udienza di ottobre scorso, aveva respinto al mittente le accuse, sostenendo che era stata lei a rendergli la vita impossibile, di essere lui stalkerizzato (c’è infatti una denuncia e un’indagine anche nei confronti di Paron per stalking nei confronti dell’ex, su cui è stata chiesta l’archiviazione dalla procura, con successiva opposizione presentata dalla difesa di Cesari, con udienza davanti al gip fissata per marzo) e di essere stato aggredito anche fisicamente "davanti al bambino". Altra storia, completamente, quella che in precedenza, durante la sua testimonianza aveva delineato Paron.

L’ex presidente della Provincia, infatti, a maggio scorso nel ripercorrere la fine della storia con Cesari aveva rappresentato un uomo che "l’aveva perseguitata dopo l’interruzione della relazione con messaggi a qualsiasi ora e spesso offensivi. Fino a raggiungere la minaccia". Un episodio in particolare, tra quelli letti in aula che avrebbe convinto la presunta vittima a sporgere formale denuncia per stalking. Aggiungendo poi che "lui l’ha fatto per distruggerla dopo la fine della relazione, non volendolo fare fisicamente".

La lunga udienza di ieri, iniziata poco dopo le 9, è terminata una manciata di minuti prima delle diciotto, quando il giudice ha deciso di sospendere e rinviare tutto al 10 febbraio prossimo, per le eventuali repliche delle parti e poi per la sentenza. "Attendo con serenità la decisione del giudice – ha commentato l’avvocato della difesa, Pieraccini – nella certezza che non vi siano stati atti persecutori perpetrati da Daniele Cesari in danno di Barbara Paron, ma solo una separazione particolarmente conflittuale".