Cosa è successo a Willy Branchi? Quattro caselle postali per le segnalazioni anonime

L’omicidio nel 1988, l’iniziativa del fratello: “Chi sa parli”. L’avvocato Bianchi: “Chi ha informazioni può contribuire a mettere fine a questa drammatica vicenda”

Davide Tuzzi, Luca Branchi e Simone Bianchi. Nel riquadro Willy Branchi

Davide Tuzzi, Luca Branchi e Simone Bianchi. Nel riquadro Willy Branchi

Ferrara, 23 marzo 2024 – Quattro caselle postali per arrivare alla verità sull’omicidio di Willy Branchi,  il 18enne assassinato a Goro il 29 settembre del 1988.

L’iniziativa è del fratello Luca, che cerca con questo ultimo appello di imprimere all’inchiesta la svolta che pare a un passo.

Sono state posizionate quattro cassette postali a Goro, Oca Marina (Taglio di Po), Lido di Volano e Lido delle Nazioni, dove, in completo anonimato, si potranno consegnare informazioni utili alla famiglia per aiutare gli inquirenti a risolvere il caso. 

"Chiediamo aiuto alla comunità - dice l'avvocato Simone Bianchi, che da anni assiste la famiglia - chi ha informazioni, mantenendo l'anonimato, può contribuire a mettere fine a questa drammatica vicenda”. 

"Io e la mia famiglia - conclude Luca Branchi - meritiamo di sapere cosa è successo a mio fratello, anche la comunità di Goro starebbe meglio”.

L’iniziativa prende le mosse da una nota dei carabinieri del novembre del 2023, nella quale si parlava di una lettera anonima consegnata a Luca Branchi già nel 2015 che indicava un possibile autore dell'omicidio, fornendo alcuni elementi che hanno trovato riscontro nel corso delle indagini.