Caro bollette Ferrara: "Maltempo e rincari, doppia mazzata"

Il nubifragio ha spazzato via i pannelli solari della Metal Sab, impianto che consentiva un forte risparmio. "Siamo arrivati a pagare 28mila euro al mese"

Stefano Caselli, socio della Metal Sab Più (foto Businesspress)

Stefano Caselli, socio della Metal Sab Più (foto Businesspress)

Ferrara, 4 settembre 2022 - C’è un prima e un dopo per Stefano Caselli, 56 anni, e Paolo Pedarzani, soci della Metal Sab Più, azienda che si affaccia in via Andrea Palladio. Quando hanno visto aprirsi il cielo e quella valanga d’acqua e vento abbattersi sui pannelli solari hanno subito capito che stavano per assistere alla tempesta perfetta.

Mercoledì 17 agosto 2022, Bondeno. Poco più di qualche giorno fa, la data che segna uno spartiacque per l’impresa in continua crescita prima di vedere andare in frantumi metri e metri di pannelli solari sotto i colpi di un torrente d’acqua dal sapore così beffardamente tropicale. Nel vorticare della lancetta del contatore dell’energia elettrica che ha ripreso a galoppare in una grandinata di rincari, senza più l’ombrello agli aumenti formato dagli ’specchi’ piazzati sui tetti già dal 2010. Loro pionieri dell’ecosostenibile quando ancora la parola ’green’ sembrava più un intercalare del dialetto ferrarese.

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"C’è un prima e un dopo il disastro – dice Stefano Caselli, a capo di un fiore all’occhiello nato 40 anni fa, 54 dipendenti, una storia imprenditoriale fatta di sacrifici, inventiva e voglia di stare sul mercato tra sabbiature e verniciature, cappotti nelle case e termoidraulica –. Prima riuscivano ad ammortizzare grazie al fotovoltaico quella bolletta balzata in uno scampolo di tempo da 9mila euro a 28mila al mese sull’onda del caro-energia". In drammatica proiezione, più di 300mila all’anno. "Il dopo è quell’impianto che ci siamo giocati, sollevato e buttato all’aria dalle raffiche di vento – l’amara ricostruzione –. L’altro danneggiato pesantemente".

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Per loro l’energia elettrica rappresenta il consumo maggiore e i pannelli davano un bel contributo, risparmio spazzato via in una folata di ore come una foglia d’autunno. "Adesso – riprende il titolare dell’impresa socia della Cna – non riusciamo più ad ammortizzare i costi, siamo tornati ad essere in balia del mercato". Tradotto in soldoni, sarà un settembre dai tanti zeri in coda a cifre da capogiro. Per la bolletta in arrivo e per i costi che dovranno sostenere per riparare i danni lasciati dal nubifragio. "La prossima settimana – già fa il conto alla rovescia – arriveranno due esperti, contiamo di ripristinare i due impianti fotovoltaici prima possibile". Un imperativo dal quale dipende in parte il futuro della stessa azienda protagonista di una scelta avveniristica che aveva anche pagato. "Nel 2010 – ricorda – abbiamo sostituito i tetti con i pannelli, rimosso tutto l’eternit. C’erano gli incentivi, un’occasione. Poi siamo sempre stati animati dal rispetto dell’ambiente".

L’occhio attento al risparmio, qualità che fa di un imprenditore un grande imprenditore. Hanno anche i forni, per la verniciatura, che vanno a 180 gradi e che bruciano 8mila euro ogni mese. Ma il tasto dolente resta l’energia elettrica. "Non possiamo – sottolinea – far ricadere gli aumenti sui clienti, la soluzione deve darla la politica che fino a questo momento non si è dimostrata così attenta. L’azienda è la nostra vita e facciamo di tutto per resistere, ma chi sta a Roma deve fare la sua parte e dare risposte concrete". Metal Sab Più opera anche per aziende del settore dell’olio e del gas. Tubi dove scorre una sottile beffa. "Le aziende italiane – conclude Stefano Caselli – portano il gas all’estero, hanno commesse con Paesi oltre i nostri confini".