Vittorio Sgarbi si candida a sindaco di Ferrara. "Rinascimento in città"

Alle amministrative ‘Rinascimento’: "Sono d’accordo con la Lega. Con me come possibili assessori Giordano Bruno Guerri e Marco Gulinelli"

Sgarbi con Morgan in Castello: la coppia potrebbe riformarsi alle amministrative

Sgarbi con Morgan in Castello: la coppia potrebbe riformarsi alle amministrative

Ferrara, 3 dicembre 2018 - Il critico di Ro ufficializza la scelta: «Con Fabbri dialogo aperto da tempo: sono disponibile a far ciò che decideremo assieme agli alleati»

«La differenza con il 1999 è che stavolta vinciamo». Vittorio Sgarbi lancia Rinascimento nell’agone elettorale: la vicenda della mostra in Castello, le critiche ricevute dall’ex direttore dei Diamanti Andrea Buzzoni sono l’innesco della deflagrazione. «La misura è colma, ho deciso di presentare alle prossime amministrative ed europee la mia lista, per conquistare l’amministrazione della città e restituirle il suo primato culturale».

Basta un’infuriata per lanciarsi nella mischia?

«In realtà avevo già parlato con Alan Fabbri della Lega, eravamo d’accordo di aspettare gennaio. Adesso però che da una pseudosinistra opportunista sono arrivate non solo critiche alla mostra in Castello, ma anche frasi becere e offensive sulla mia amicizia con Gloria Vancini, figlia del grande regista Florestano, non ci ho visto più».

E quindi si candida.

«Sì. Certo di una vasta alleanza per la liberazione della città, da decenni incatenata e sottomessa, sono disponibile con la lista Rinascimento a candidarmi sindaco. Ma anche ad assumere qualsiasi altro ruolo, da assessore alla Cultura a direttore di Palazzo dei Diamanti, a semplice consulente o persino nulla, pur di cacciare i vari Maisto, Buzzoni e tutto quello che hanno rappresentato e rappresentano».

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Lei è già sindaco a Sutri, e assessore della Cultura a Urbino.

«Se i miei alleati mi chiederanno di scegliere Ferrara, lascerò Sutri anche domattina. Ma non avanzo pretese, l’ho detto a Fabbri annunciandogli che sarò comunque in campo: con me, in lista, ci saranno personalità di spicco, qualcuno di loro potrebbe essere un eccellente assessore alla Cultura».

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Di chi parliamo?

«Giordano Bruno Guerri, che tra l’altro è giurato del Premio Estense, o lo scrittore ferrarese Marco Gulinelli; poi ho chiesto la disponibilità, anche per le Europee, a Davide Rondoni, Michele Ainis, Marco Gulinelli. Quel che è certo è che Rinascimento sarà una lista formata solo da esponenti della cultura. Una forza d’urto contro i meschini e le capre».

A un candidato sindaco di Ferrara, pur potenziale, si chiederà di parlare anche di sicurezza. Anche su questo è in sintonia con la Lega?

«Assolutamente. Pensi ad esempio al diritto di difesa: se uno entra in casa mia per delinquere, lo uccido senza indugio. Sono allineato, anzi vado oltre Salvini».

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Torniamo al suo campo: dice di voler restituire a Ferrara l’antico primato culturale.

«Oltre al modo spregevole in cui è stata trattata la mostra in Castello, per timore che facesse ombra a quella di Courbet o che avesse miglior esito di quella di Bononi, per cui sono stati spesi 750mila euro di soldi pubblici, Ferrara ha respinto e umiliato, oltre alla memoria di Italo Balbo, Giorgio Bassani, il cui premio è governato dai soliti ignoti, Michelangelo Antonioni, Folco Quilici e Florestano Vancini. Con me cambieranno subito le cose: via le capre. Intitolerò subito un giardino a Vancini, e una strada a Italo Balbo».