Vittoria pesante, ma ora la Spal va completata

In difesa già sabato a Bari mancheranno più pedine e in mezzo al campo serve un tassello in più

Il match

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Mauro Malaguti

Serata esaltante, per il popolo del "Mazza". Adrenalinica, palpitante e alla fine vincente, attraverso peripezie varie in corso di partita. Due espulsioni, un calcio di rigore parato, un gol alla Gigi Riva e un altro annullato, gran battaglia in campo per tutti i 99’ e Spal infine trionfante su una grande del campionato come il Cagliari: sul piano emotivo, difficile chiedere di più a una partita di calcio. Se a una squadra si chiede di lottare per cento minuti fino allo stremo delle forze, la Spal sabato ha appagato in pieno i suoi festanti tifosi. Sul piano del cuore, del temperamento e dello spirito, i biancazzurri si sono espressi come sempre vorrebbe il presidente Joe Tacopina, che quella passione ci mette e quella passione esige dai suoi. Le scorribande all’indietro di Finotto e Zanellato che contrasta di testa lo specialista Pavoletti nell’area di Alfonso sono stati tra i simboli della serata, non meno di La Mantia che sfonda la rete e di Tripaldelli che dà segni di riscatto vincendo il contrasto da cui scaturisce il gol vincente.

Spal Cagliari 1-0: La Mantia e Alfonso firmano il colpo grosso

Il resto lo ha fatto Alfonso, per due volte, su Lapadula. Poi c’è l’espressione tecnica, inscindibile da quella fisico-caratteriale, e qui la Spal ha più faticato. Anche se l’avversario si chiama Cagliari, non si può lasciargli un 62% di possesso palla quando ha l’uomo in meno. Le partite vanno gestite anche con raziocinio, e qui la Spal è mancata. Nessuno che addormentasse il gioco e dettasse tempi meno frenetici: la Spal incapace di sfruttare col palleggio la superiorità numerica ha concesso il pallino a un Cagliari che si è buttato sotto alla cieca. Così facendo, alla fine qualche occasione si concede, vedi calcio di rigore. La serata è stata magica, i ragazzi han ballato, ma non sempre se non si ragiona va a finire così. E’ indubbio che in Mancosu e Viviani la Spal abbia perso due che sapevano tener palla con personalità (anche se pure con la Reggina era emerso il guaio). Senza quei due, meglio non va. La Spal a oggi li ha sostituiti con Proia, che è più incursore che palleggiatore. E quando Rabbi rileva Maistro in cima al quadrilatero, essendo più punta che centrocampista, acuisce il problema.

La Spal va sistemata a livello di organico fino a che c’è tempo. Serve un centrocampista di personalità che aiuti sotto questo aspetto, perchè Esposito ha prerogative diverse da Viviani. Ma la vera emergenza è in difesa, e nei ricambi. Già a Bari, con Arena infortunato, Peda squalificato e Varnier chissà, sarà emergenza. In mezzo serve una pedina all’altezza della serie B e non una scommessa o un altro ragazzotto di belle speranze. E’ un ruolo in cui cartellini e rotazioni sono all’ordine del giorno. A sinistra, Tripaldelli ha fatto bene contro la sua ex squadra, ma è presto per dire che una rondine ha fatto primavera. E i rincalzi agli undici di sabato, se si escludono Celia, Finotto e Murgia, sono giovani di belle speranze che proprio in quanto tali se dosati bene possono dare tanto, ma non garantire, come ha dimostrato Peda.

Alle corte: con Viviani e Mancosu, la Spal aveva spinto la Gazzetta a inserire la squadra di Venturato nella Top 7 del campionato. Senza la loro personalità, la coperta dei titolari si è di molto accorciata e bisogna rimpolparla se si vuole soffrire meno dell’anno passato. Sono riflessioni che vanno fatte e che è meglio fare in serenità dopo una vittoria che sotto la rabbia di una sconfitta. Ma non si sottovaluti la questione. Il mercato chiude a giorni, e di lì a gennaio non si cambierà più, se non per accogliere Pepito. La Spal si è sgravata di ingaggi pesanti e sul piano finanziario ha ben operato, ma l’1-0 al Cagliari non deve illudere sotto l’aspetto tecnico. Con innesti mirati, può essere una Spal da parte sinistra della classifica. Senza, la vicenda si complica. Tacopina e Lupo han fatto parecchio e sul filo di lana del mercato possono decidere su quale lato della graduatoria si dovrà puntare.