Al Saffi resta Wenders e arriva un ‘miracolo’

Dieci biglietti gratis ai nostri lettori, in sala ‘Perfect Days’ e il film con tre grandi protagoniste: Kathy Bates, Maggie Smith e Laura Linney

Un biglietto per il cinema in omaggio ai primi dieci lettori che, questa sera, consegneranno questa pagina alla cassa del cinema Saffi a partire dalle 20. In sala arriva The Miracle Club, diretto da Thaddeus O’Sullivan. Il film è ambientato nel 1967 e racconta la storia di tre donne, Chrissie, Eileen e Lily (la candidata agli Oscar Laura Linney, e due star premiate con la statuetta quali Kathy Bates e Maggie Smith), che hanno un sogno nel cassetto: andare a Lourdes. Le tre sperano che durante la loro visita nel luogo sacro possano assistere a un miracolo.

Quando Chrissie, Eileen e Lily riescono a vincere un viaggio che ha per meta la cittadina francese, partono con grande entusiasmo. Una volta giunte a Lourdes, hanno una sorpresa: la figlia di una di loro si aggiunge inaspettatamente al viaggio. La giovane new entry non solo complica le cose, ma porta a galla diversi conflitti e traumi fino ad allora rimasti sopiti. Così nella cattolicissima Irlanda degli anni Sessanta un viaggio premio a Lourdes non porterà miracoli, ma qualcosa di molto diverso a un gruppo di donne accomunate da un grande dolore e da un errore del passato.

Rimane ancora in programmazione invece Perfect Days, il film diretto da Wim Wenders. Sul grande schermo prende vita la storia di Hirayama (Koji Yakusho), un uomo taciturno che vive seguendo una tranquilla e semplice routine in cui ogni giorno è (quasi) uguale al precedente. Hirayama lavora come addetto alle pulizie nei bagni pubblici di Tokyo e svolge la professione con una dedizione apparentemente eccessiva, facendo anche uso di strumenti fabbricati da lui. Vive in una piccola casa che non dispone nemmeno di un bagno privato, eppure ha trovato lo spazio per realizzare una serra in cui coltiva germogli che raccoglie nei giardini che incontra durante le ore di lavoro e coltiva le sue passioni: la lettura, la musica rock degli anni Sessanta e Settanta (ascoltata rigorosamente su audiocassetta) e gli alberi, che fotografa ogni giorno fino a dare vita a un vero e proprio archivio personale che immortala la vegetazione e i suoi effimeri giochi di ombre. La sua esistenza procede lenta, ma quelle che apparentemente sono giornate monotone e malinconiche sono in realtà piene di poesia e anche di una tranquilla serenità che l’uomo ha saputo conquistare con fatica, archiviando un passato che ha voluto lasciarsi alle spalle, anche a costo di rinunce importanti.

Wenders con Perfect days ha dato vita a un vero e proprio poema del quotidiano fatto di poche cose e girato nel tempo record di appena diciassette giorni. La critica si è sbilanciata catalogando questa come una delle migliori opere di Wenders, non a caso il Giappone lo ha scelto come film che lo rappresenterà alle prossima edizione degli Oscar.