
Un’infermiera si prende cura di una paziente a domicilio (foto di repertorio)
Forlì, 9 marzo 2025 – Auto vecchie, spesso ferme in officina, con centinaia di migliaia di chilometri all’attivo e in numero insufficiente per garantire il servizio. È la denuncia di Nursind Romagna, il sindacato degli infermieri (nello specifico, il caso riguarda l’ambito di Forlì): da tempo la sigla sollecita un intervento per rinnovare il parco mezzi dell’assistenza domiciliare.
“Attualmente, tra Forlì, Forlimpopoli e le vallate, sono oltre 40 le vetture in dotazione al personale infermieristico, ma 10 di queste ormai sono obsolete. Alcuni veicoli risalgono a oltre vent’anni fa e superano i 200mila chilometri”.
Il segretario forlivese, l’infermiere Massimo Perini, racconta la propria esperienza: “Quando nel 1995 lavoravo nell’assistenza domiciliare avevamo la prima serie di Fiat Panda. Alcune di quelle stesse auto sono ancora in servizio oggi. Un problema che si traduce in frequenti manutenzioni: a volte 3 o 4 vetture si trovano contemporaneamente in riparazione, con ripercussioni dirette sull’efficienza dell’attività sanitaria”. Secondo Nursind questa situazione compromette la puntualità delle prestazioni ai malati che hanno bisogno di cure a casa, il rispetto degli orari e dei calendari previsti per gli interventi nei confronti degli utenti. Inoltre, l’utilizzo di questi mezzi arretrati potrebbe costituire un pericolo per la sicurezza degli operatori dell’assistenza domiciliare.
“Le auto moderne – continua Perini – sono dotate di sistemi per la tutela del conducente, come la frenata automatica d’emergenza, il Bluetooth per rispondere alle chiamate, il controllo elettronico della stabilità e tante altre opzioni per la salvaguardia di chi guida. Gli infermieri della domiciliare percorrono ogni giorno decine di chilometri per raggiungere i pazienti e dovrebbero poter contare su protezioni adeguate”.
Un altro aspetto evidenziato dal sindacato riguarda i costi: la manutenzione continua di veicoli obsoleti incide in maniera significativa, mentre un investimento su nuove vetture ridurrebbe le spese a lungo termine. “Abbiamo già inviato delle diffide all’Ausl Romagna – precisa il segretario di Nursind –. L’azienda ha dichiarato di voler intervenire anche grazie ai fondi del Pnrr. Qualcosa è stato fatto ma al momento non abbastanza”.
Le richieste del sindacato degli infermieri sono chiare: “È necessario che il parco auto venga incrementato e rinnovato per garantire la continuità assistenziale e la sicurezza sul lavoro. Non solo, i mezzi vanno resi efficienti anche nella prospettiva di potenziare la medicina territoriale e dell’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia”.