“La preside va rimossa”. Il post choc su Facebook: scuola ad alta tensione

Parlava di "malvagia insensatezza dei figli che stoltamente avete allevato". Tutto è nato da sanzioni disciplinari. Nel mirino di tre famiglie anche una prof

Un registro di classe (foto di repertorio). Anche una docente è nel mirino dei genitori

Un registro di classe (foto di repertorio). Anche una docente è nel mirino dei genitori

Forlì, 24 aprile 2024 – Una richiesta di trasferimento al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale nei confronti di una docente e di una dirigente scolastica di un istituto del Forlivese. Da una parte tre famiglie, che si sono rivolte a un avvocato, dall’altra l’insegnante e la preside. Una vicenda che potrebbe avere risvolti penali, visto che è in corso un’indagine. Inoltre, il legale riferisce che la preside è stata querelata per diffamazione.

I fatti risalgono allo scorso novembre. Due alunni delle medie subiscono un provvedimento disciplinare (non è stato possibile ricostruirne i motivi). Un terzo – non sanzionato – viene ripreso dalla docente finita nel mirino delle famiglie. Secondo la loro ricostruzione, il ragazzo sarebbe stato apostrofato come "codardo, vigliacco, ignorante e mascalzone". La segnalazione al provveditore parla di "una furiosa reprimenda alla presenza dell’intera classe e dalla durata di un’ora".

Da questo episodio ne è nato un altro. Dopo una settimana circa, la preside avrebbe scritto un post pubblico su Facebook, il cui screenshot è prodotto nella documentazione destinata al provveditore. La dirigente si rivolgeva ai genitori che difendono a spada tratta i propri figli "anche quando non è proprio il caso". Genitori che, si legge nel post "denigrano gli insegnanti di fronte ai figli", oppure che "assoldano avvocati parafanghisti". Questo, secondo la preside, "rafforza nei vostri cari virgulti la convinzione stupida di essere al di sopra dei precetti della buona educazione, delle regole della convivenza civile e della stessa legge". I genitori, in questa sorta di replica affidata a Facebook, si illuderebbero di ergersi "al di sopra del senso comune e – comicamente – di spaventarmi".

Il post si concludeva così: "Io vi manderei volentieri al diavolo, ma mi priverei della gioia di vedervi, un domani, turbati dalla malvagia insensatezza dei figli che tanto stoltamente avete allevato". Per queste parole, la preside è stata denunciata per diffamazione. Ed è anche sulla base di queste che viene chiesto al provveditore regionale di allontanarla da scuola. Il post è stato rimosso dopo pochi giorni.

L’avvocato ha chiesto anche l’annullamento della sanzione disciplinare per i tre ragazzi coinvolti. Il tribunale amministrativo regionale si esprimerà in questi giorni riguardo alla sospensione della sanzione disciplinare comminata agli alunni e da cui sarebbe scaturito il tutto. Da parte sua, la preside ha incaricato un avvocato di diffondere una nota che mette in guardia da "informazioni a lei riferibili, inveritiere".