SOFIA NARDI
Cronaca

Sognando la Rocca: quando Fuksas progettò hotel e laboratori hi-tech

Forlì, quando il penitenziario si trasferirà, occorrerà ragionare sul da farsi. Nel 2018 ci provò il celebre architetto contattato dalla Fondazione Carisp

La Rocca di Caterina Sforza, alle porte del centro di Forlì.

La Rocca di Caterina Sforza, alle porte del centro di Forlì.

Forlì, 4 gennaio 2024 – Per un cantiere sbloccato ce n’è un altro che, per ora, non può nemmeno partire: quello che riguarda la sede dell’attuale carcere. Eppure l’imminente ripartenza dei lavori al Quattro rende nuovamente attuale un discorso che era stato lasciato ai margini ormai da diversi anni: cosa fare nella Rocca, una volta che sarà di nuovo libera? Una bozza di progetto, a dire il vero c’era e non era da poco: a lavorarci, nel 2018, infatti, era stato nientemeno che l’archivista Massimiliano Fuksas che, interpellato dalla Fondazione Carisp, aveva presentato una serie di idee molto articolate e all’avanguardia.

Una premessa: difficilmente si procederà in quel modo. È cambiata la guida della Fondazione e del Comune, e soprattutto quel primo lavoro non è stato né aggiornato né sviluppato. Ma ciò che fu scritto circa 5 anni fa serve a capire, ancora oggi, come l’antico maniero, nonostante lo scorrere del tempo, possa rivelarsi uno spazio importante per la città.

“L’intervento – si legge nel progetto – consiste nella concentrazione di attività multidisciplinari all’interno di un solo edificio". Di fatto, nell’idea di Fuksas la Rocca dovrebbe diventare uno scrigno per realtà molto diverse tra loro. L’ingresso sarebbe previsto negli attuali giardini: nella prima ala si incontrerebbe il ‘welcome center’, poi all’interno di tre delle quattro torri sono pensati spazi vocati all’arte, all’innovazione digitale e all’accoglienza. Nell’ala a nord-est Fuksas aveva previsto un grande hotel con accorgimenti di ultima generazione. Dal ‘welcome center’, che costituisce il portale d’ingresso, ci si può dirigere verso il ‘digital lab’. Qui il focus è sulla tecnologia 5G: nel 2018, quando Fuksas elaborava il progetto, il 5G stava per cominciare a essere distribuito in Europa ed era sulla bocca di tutti, agognato, temuto o non del tutto compreso. Oggi pare già meno avveniristico.

Ad ogni modo il ‘digital lab’ avrebbe il compito di "favorire lo sviluppo delle nuove applicazioni rendendo disponibili servizi innovativi per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione. Il focus riguarda i servizi legati al monitoraggio del territorio e delle informazioni sulla mobilità, gestione dei servizi ai cittadini, pubblica sicurezza, industria 4.0 e servizi di realtà virtuale applicata al turismo e alla cultura. Il progetto è possibile grazie alle infrastrutture tecnologiche in fibra ottica. All’interno di questo lab sarebbe prevista un’area per il coworking e le startup e un data-digital center. Poi ecco l’art lab, dove si troverebbero laboratori creativi ed espositivi.

"Il visitatore – cita il progetto – vive l’esperienza di entrare in contatto diretto con l’artista, le sue opere e con l’ambiente in cui queste vengono ideate e realizzate". Si troverebbe anche l’accademia che fornisce un alto livello di educazione artistica per musicisti, ballerini e attori. Ancora: aree esibizioni e per i workshop. In ultimo, percorrendo la mappa ipotizzata da Fuksas, si incontra il ‘fab- lab’ che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale: "Questi laboratori sono dotati di una serie di dispositivi computerizzati, in grado di realizzare, in maniera flessibile e semi-automatica, un’ampia gamma di oggetti, fornendo agli utenti i mezzi per realizzare in proprio dispositivi tecnologici".

Punta di diamante del progetto è il cosiddetto "hotel del futuro", ovvero una struttura senza portieri, fattorini e facchini, con una dining area per la ristorazione su ogni piano al posto del tradizionale servizio in camera. Il progetto prevedeva anche un’ipotesi di spesa: si parlava di 11 milioni e 250mila euro complessivi. La cifra, dopo cinque anni e molti cambiamenti socio-economici, è verosimilmente da ripensare.