Mercato immobiliare in ginocchio: “Vogliono case lontano dai fiumi”

Flessione già dopo il Covid per i prezzi alti. Bene invece gli affitti per gli studenti, tornati in presenza

Mercato immobiliare in ginocchio dopo Covid e alluvione

Mercato immobiliare in ginocchio dopo Covid e alluvione

Forlì, 9 ottobre 2023 – Oltre agli evidenti danni che l’alluvione di quattro mesi fa ha procurato al territorio emiliano-romagnolo, sono tanti, se pur meno evidenti, gli aspetti della vita di una città che sono stati toccati da questo avvenimento e che tarderanno a tornare come prima. Primo fra tutti il mercato immobiliare, che già dopo la pandemia da Covid-19 aveva subito cambiamenti importanti. Nei giorni immediatamente successivi alla piena dei tre fiumi forlivesi, "ci sono arrivate tantissime richieste di emergenza da parte di cittadini sfollati – racconta Alessandro Righi, uno dei titolari dell’agenzia SoloAffitti di via Ravegnana – abbiamo cercato di soddisfarle per quanto possibile, ma spesso il loro budget non era compatibile con le nostre disponibilità".

Anche il personale della filiale di Romagna Case in Corso della Repubblica, nei venti giorni successivi a quel 16 maggio, si è dovuto interfacciare con emergenze di questo tipo. "In quel periodo il telefono squillava ogni mezz’ora – ha rivelato il titolare Matteo Maraldi –. Noi purtroppo stavamo attraversando un momento di crisi perché avevamo pochissime soluzioni da proporre, abbiamo aiutato per quel che potevamo"

Ma la tendenza che si è registrata anche nei mesi successivi è stata quella di una considerevole diminuzione della richiesta in alcune zone della città. "Purtroppo i quartieri colpiti stanno risentendo di questo effetto, ste emergendo l’orientamento verso situazioni più distanti da fiumi, canali ma anche una preferenza per sistemazioni ai piani più alti" spiega Stefano Bezzi, affiliato dell’agenzia Tecnocasa in viale Risorgimento.

Secondo Maraldi, questo trend dipende molto dall’esigenza del cliente e non è sempre confermato, "qualcuno categoricamente esclude queste zone ma abbiamo avuto anche qualche vendita recente che smentisce questo fatto, come una casa venduta settimana scorsa nei pressi del Parco Urbano. Per quel che riguarda quartieri come i Romiti e la Cava il movimento è sicuramente calato ma non quanto ci aspettavamo da una zona alluvionata".

Da aggiungere a questi nuovi fattori, c’è sicuramente l’aumento dei prezzi che ha avuto inizio subito dopo il Coronavirus e che non sembra arrestarsi. Questa crescita però, "va di pari passo con una richiesta sempre maggiore per gli affitti in città, soprattutto da parte di studenti universitari tornati in presenza. Mentre le richieste dai residenti a Forlì sono veramente poche se non nulle, in pochissimi cambiano abitazione perché i contratti vecchi sono più convenienti" racconta Alessandro Righi. Per contro, l’agenzia immobiliare di corso della Repubblica presenta una situazione diversa: "Da tempo registriamo una tendenza in calo per quanto riguarda gli affitti. Parliamo di circa sei appartamenti affittati all’anno, solo due dei quali da non studenti – spiega il titolare –. Le motivazioni sono varie, sicuramente il mercato ha subito una decelerata e l’alluvione non ha aiutato in questo; infatti, in questi ultimi mesi abbiamo accusato di più il colpo".