ENRICO AGNESSI
Cronaca

Autovelox e ‘Rosso stop’ a Imola, i vigili: "Incidenti in aumento, doveroso intervenire. Controlli regolari"

Il comandante della polizia Locale: "I box arancioni sono segnalati perfettamente, secondo le norme. Sulle auto civetta rispettiamo le indicazioni della circolare Minniti. E ora ci aspettiamo un calo dei sinistri: faremo un bilancio a fine anno"

Daniele Brighi, comandante della polizia locale del Circondario imolese

Daniele Brighi, comandante della polizia locale del Circondario imolese

Imola, 25 agosto 2023 – “Gli incidenti sono in aumento, viaggiamo alla media di un mortale al mese. Non potevamo non intervenire: dobbiamo tutelare la sicurezza stradale". Tocca al comandante della Polizia locale, Daniele Brighi, provare a spegnere le polemiche che nelle ultime settimane hanno accompagnato l’accensione dei nuovi autovelox mobili e, in misura minore, l’arrivo dei nuovi ‘Rosso stop’.

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Comandante Brighi, partiamo dall’inizio: perché non comunicare ai cittadini l’attivazione dei box arancioni? Erano lì da anni, ma erano sempre rimasti spenti...

"Parliamo di postazioni perfettamente segnalate. Al di là del valutare o meno la necessità di una comunicazione, c’è il tema della visibilità. E il fatto che quelle colonnine rispettano perfettamente le indicazioni normative".

Il loro controllo è affidato però alle auto civetta, cioè senza le scritte e i colori della Polizia locale, che spesso non risultano subito visibili dalla strada. Perché nascondersi?

"Ci atteniamo solo alle indicazioni della circolare emanata nel 2017 dall’allora ministro Minniti, secondo la quale in questi casi deve realizzarsi almeno una di queste tre circostanze: personale in uniforme, con auto di servizio e postazione adeguatamente segnalata. Ne realizziamo due su tre".

Dunque si andrà avanti con questa modalità?

"I limiti di velocità vanno rispettati sempre, al di là della presenza dei vigili. E il controllo del corretto funzionamento dell’apparecchio non possiamo farlo sulla strada, in quanto gli operatori rischierebbero di essere travolti".

Le multe fatte sono tante, si è però riusciti a evitare qualche incidente sulle strade interessate dai nuovi velox?

"I dati sono ancora troppo recenti per avere una proiezione valida dal punto di vista statistico. Nel corso del tempo ci aspettiamo però una diminuzione: quelli sono punti individuati sulla base di quanto emerso dall’Osservatorio sull’incidentalità stradale. Valuteremo a fine anno".

All’incrocio D’Agostino-D’Acquisto multato anche chi in moto ha il semaforo rosso sulla propria corsia, quella per svoltare a sinistra, ma attraversa l’incrocio andando dritto sfruttando la luce verde da quel lato della strada. Perché non sanzionarlo per mancato rispetto della segnaletica orizzontale, infrazione per la quale la multa è più bassa, anziché per essere passato con il rosso?

"Impossibile scegliere. Anzi, se come sembra la nuova strumentazione ci consentirà di accertare entrambe le infrazioni, lo faremo. Nei filmati a uso interno vediamo scene da pelle d’oca: persone che cambiano corsia in mezzo all’incrocio rischiando di fare un frontale".

Accensione dei nuovi autovelox mobili e arrivo dei nuovi ‘Rosso stop’ sembrano rappresentare un nuovo corso in tema di controlli stradali, che però ha come effetto quello di far crescere il numero delle multe. È stata una richiesta della politica?

"Siamo operatori, dobbiamo tutelare la sicurezza stradale. C’è un tendenziale aumento dell’incidentalità che ci preoccupa. In tutto il 2022 ci sono stati cinque mortali, di cui tre rilevati dalla Polizia locale. Quest’anno invece siamo già a otto. Ci stiamo pericolosamente avvicinando al picco del 2014. Non possiamo stare fermi di fronte a questo dramma".