MATTIA GRANDI
Cronaca

Gli agricoltori regalano frutta: "Ormai i guadagni sono inesistenti, felici del sostegno dei cittadini"

La singolare protesta dei coltivatori che presidiano da ormai una settimana l’area del casello A14: "Se il comparto dovesse fermarsi, le ripercussioni sarebbero per tutti. Il Governo dia risposte concrete"

Gli agricoltori continuano a far sentire la propria voce. Ieri hanno deciso di regalare frutta davanti all’Outlet di Castel Guelfo

Gli agricoltori continuano a far sentire la propria voce. Ieri hanno deciso di regalare frutta davanti all’Outlet di Castel Guelfo

Imola, 11 febbraio 2024 – E’ durata un paio d’ore, nella mattinata di ieri, la protesta degli agricoltori all’outlet di Castel Guelfo. L’epilogo di una settimana di passione che, nei giorni scorsi, ha visto i manifestanti bloccare l’ingresso autostradale di Castel San Pietro e marciare a passo di lumaca lungo la San Carlo. Senza abbandonare mai quel presidio a pochi passi dal casello della cittadina termale dove sono tutt’ora parcheggiati decine di mezzi. Così la clientela del centro commerciale guelfese si è ritrovata con un enorme trattore posteggiato davanti a uno degli ingressi e l’ormai celebre manichino dell’agricoltore impiccato appeso sulla benna sollevata. Ma anche la bara di legno sistemata nel rimorchio e due cartelli con gli inequivocabili slogan: ‘L’agricoltura sta morendo’ e ‘Non siamo schiavi dell’Europa’. Un colpo d’occhio davvero anomalo nel giorno dello shopping alle latitudini emiliane.

La dimostrazione di ieri però, ultimo riflesso locale della maxi agitazione in corso in tutto il Paese per richiamare l’attenzione del Governo sulle tante criticità del settore primario, si è sviluppata con una trama inedita. Gli agricoltori, infatti, hanno regalato mele, pere e ortaggi coltivati nei loro campi alle persone di passaggio: "Tanto a noi non li pagano quindi è meglio utilizzarli per sensibilizzare i consumatori – ha spiegato Daniele Pasini, uno dei leader dei trattoristi in rivolta –. Ne abbiamo distribuiti a centinaia. La gente è tutta dalla nostra parte, comprende il nostro disagio e appoggia la protesta. Il 98-99% dell’opinione pubblica ci sostiene". Non solo. "Siamo lo specchio dei cittadini – aggiunge –. Se il comparto agricolo dovesse fermarsi le ripercussioni ci sarebbero a casa di tutti".

Dalla richiesta di modifica al Green Deal europeo agli interventi tempestivi per calmierare i rincari ai costi del gasolio agricolo e delle sementi. Ma anche la tassazione sempre più stringente, i prezzi con cui vengono acquistati i prodotti nei supermercati, le difficoltà post alluvione e la necessità di regolamentare i cibi sintetici: "Il Governo deve dare delle risposte concrete – sottolineano Alan Zuffa, Denis Franchini e Mirco Quattrini –. Urge la convocazione di un tavolo con i vertici delle istituzioni ed i rappresentanti della catena della grande distribuzione. Sono loro che hanno in mano il 90% della vendita dei prodotti agricoli. Devono ascoltarci perché le nostre aziende sono al collasso e così la situazione non può andare avanti".