Trattori, la protesta di oggi: bloccato per ore il casello dell’A14 a Castel San Pietro

Ancora una volta i manifestanti hanno impedito l’accesso all’autostrada. La marcia dei trattori non si ferma e la San Carlo in direzione Medicina e Castel Guelfo è stata occupata dai mezzi agricoli fino a poco dopo le 17

Castel San Pietro Terme (Bologna), 8 febbraio 2024 - Anche oggi giornata di proteste. La marcia dei trattori non si ferma e la San Carlo è stata di nuovo occupata dalle 13 fino a quasi le 17,30, da file e file di mezzi agricoli. L'obiettivo rimane sempre quello di farsi sentire dalle autorità politiche.

Impraticabile per circa 4 ore la strada San Carlo in direzione Medicina e Castel Guelfo, così come l'ingresso al casello della A14 di Castel San Pietro Terme.

Già martedì 6 febbraio era stata bloccata per due ore l’entrata dell’autostrada, con ripercussioni e lunghe code per tutto il pomeriggio. Il giorno prima, 5 febbraio, il sit-in dei trattori aveva impedito l’accesso all’A14 al casello di Pesaro, anche in questo caso con disagi e traffico in tilt. 

Le protesta dei trattori
Le protesta dei trattori

Disagi e traffico in tilt

A differenza della giornata di martedì, dove la marcia non era durata più di un paio di ore, quella di oggi è stata nettamente prolungata: gli ultimi trattori hanno infatti raggiunto il campo base intorno alle 17.30. La tratta è giunta fino alla rotonda di Poggio Piccolo. Nonostante il traffico e i rallentamenti non è mancata la solidarietà di diversi automobilisti, con clacson, cartelli o semplici sorrisi. La partecipazione maggiore è stata da parte dei camionisti. Dai vertici politici ancora tutto tace. E fino a quando qualcuno non si smuoverà, gli agricoltori romagnoli non sono disposti ad arrendersi.

Le ragioni del movimento dei trattori

Le proteste degli agricoltori italiani sono condivise anche da quelli europei, che stanno protestando dalla Francia alla Germania, fino al Belgio. Nel mirino le normative Ue del Green Deal, da cui si sentono soffocati, come l’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni agricoli. Inoltre, le voluminose importazioni dall’Ucraina, per le quali l’Unione Europea ha rinunciato a quote e dazi dopo l’invasione della Russia, hanno alimentato le proteste per la concorrenza sleale nel settore dello zucchero, dei cereali e della carne.

Gli agricoltori contestano il fatto che quelle importazioni esercitano pressioni sui prezzi europei, pur non rispettando gli standard ambientali imposti agli agricoltori dell’Unione Europea. In Italia, poi, il movimento dei trattori chiede innanzitutto la reintroduzione della esenzione dell'Irpef per i redditi agrari e dominicali cancellata nell'ultima legge di bilancio.