Ritrovata la maxi bandiera Ferrari, il club: “I miracoli accadono”

Il grande stendardo dei tifosi bergamaschi, esposto alla curva Tosa, era sparito, rimosso da ignoti. Gli esponenti del Ferrari club di Caprino bergamasco: “Era storico per noi, approvato da Montezemolo e autografato da piloti fra cui Schumacher”

La gioia degli esponenti del Ferrari Club di Caprino bergamasco che hanno ritrovato la loro maxi bandiera della Ferrari

La gioia degli esponenti del Ferrari Club di Caprino bergamasco che hanno ritrovato la loro maxi bandiera della Ferrari

Si è subito pensato a un furto; ed era stata offerta una ‘lauta mancia’ a chiunque avesse fornito testimonianze importanti per il recupero del vessillo. Da Caprino Bergamasco avevano anche messo in guardia gli autori del gesto, ricordando loro la presenza in zona delle telecamere di videosorveglianza e invitandoli a ravvedersi. Ieri, dopo giorni di ricerche sul campo e via social, la bella notizia.

“I miracoli a volte avvengono, quando meno te lo aspetti, quando la delusione e lo scoraggiamento hanno preso il sopravvento sulla ragionevolezza, ma che però il cuore e le sensazioni ti dicono il contrario – commentano via social dal club guidato da Paolo Magni e Giulio Carissimi, rispettivamente presidente e presidente onorario della compagine lombarda che ormai da 17 anni vanta il maggior numero di iscritti al mondo con i suoi oltre mille soci –. Una telefonata da Imola ti cambia l’umore, e la gioia immensa ti porta a versare lacrime e la commozione ti pervade fino all’ultima cellula. La causa di tutto questo è il ritrovamento del nostro scudo Ferrari, miracolosamente ritrovato. Non vogliamo pensare ad altro se non a ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicino”.

Nessun riferimento particolare alle circostanze che hanno portato al ritrovamento del bandierone, recuperato nella tarda mattinata di ieri da uno dei responsabili dell’Autodromo, abbandonato in un punto seminascosto del circuito. A corredo del post social, una foto che ritrae Magni e Carissimi sorridenti, in posa con il vessillo, alle spalle della torre dell’Autodromo in cima alla quale spunta il Cavallino rampante. Poi spazio appunto i ringraziamenti. Tra i nomi citati dal club, quelli di Mario Donnini, del club Ferrari amici, della segreteria Scarl, di Umberto Andreoletti, di Filippo Ambrosini e del Ferrari Club Forlimpopoli.

Lo scudo è stato aperto per la prima volta il 13 novembre 2011 davanti alla Fabbrica Ferrari, a Maranello. E nel tempo è stato autografato da tantissimi piloti.

“Lo abbiamo creato con l’approvazione dell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo e ci è costato sacrifici economici, ma lo stesso ci ha gratificato con mille soddisfazioni ad ogni esposizione – avevano ricordato nei giorni scorsi Magni e Carissimi –. È stato presente a Grenoble per incitare Michael (Schumacher, ndr), e da lui stesso autografato; presente per l’addio alla presidenza di Montezemolo; presente sempre a ogni evento di rilevanza e sempre in corsa sotto il podio a Monza, Montecarlo, Barcellona, Mugello ecc”.

Sul bandierone ci sono gli autografi di piloti: oltre a Schumacher, hanno firmato il grande scudo di tessuto anche i ferraristi di ieri come Kimi Raikkonen, Fernando Alonso e Felipe Massa. E lo stesso ha fatto pure uno dei due attuali piloti della scuderia del Cavallino rampante, Charles Leclerc. E quale modo migliore, se non il ritrovamento del bandierone, per festeggiare la vittoria del ferrarista domenica scorsa proprio nella sua Montecarlo?