Rubata la maxi bandiera: sparito lo ‘Scudo Ferrari’ di un club bergamasco dopo il Gran Premio

L’enorme stendardo, di 17 metri per 21, era esposto alla curva Tosa Ignoti lo hanno rimosso nel pomeriggio di lunedì. Era storico e firmato da numerosi piloti fra i quali Schumacher

L’enorme Scudo Ferrari del club di Caprino Bergamasco esposto alla Tosa in una zona interdetta al pubblico. A lato, una veduta aerea (foto Isolapress)

L’enorme Scudo Ferrari del club di Caprino Bergamasco esposto alla Tosa in una zona interdetta al pubblico. A lato, una veduta aerea (foto Isolapress)

Imola, 24 maggio 2024 – Ha fatto bella mostra di sé, sul prato della Tosa, per l’intero weekend del Gran premio di Formula 1.

È rimasto accanto al bandierone dedicato al trentennale della morte di Ayrton Senna fino a lunedì mattina. Poi, quando è stato il momento di essere ripiegato per tornare a casa, la triste scoperta: il celebre ‘Scudo Ferrari’ del club di Caprino Bergamasco, grande 17 metri per 21, è sparito.

“Con mestizia, dolore fisico e con la morte nel cuore, dobbiamo purtroppo comunicare che non è più reperibile”, fanno sapere Paolo Magni e Giulio Carissimi, rispettivamente presidente e presidente onorario della compagine lombarda che ormai da 17 anni vanta il maggior numero di iscritti al mondo con i suoi oltre mille soci.

Srotolato grazie alla “grande disponibilità degli addetti all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, nelle persone del direttore Pietro Benvenuti e di Stefano Mongardi, dopo essere stato esposto sin da giovedì 16 maggio alla curva della Tosa a fianco di quello dedicato ad Ayrton Senna in zona interdetta al pubblico”, lo scudo “era presente fino alle 12 circa di lunedì”, ricostruiscono dal Ferrari club di Caprino Bergamasco. E aggiungono: “In serata, il presidente di un club locale con il quale eravamo d’accordo per il ritiro, ci ha annunciato la sparizione del nostro amato bandierone”.

Lo scudo è stato aperto per la prima volta il 13 novembre 2011 davanti alla Fabbrica Ferrari, a Maranello. E nel tempo è stato autografato da tantissimi piloti.

“Lo abbiamo creato con l’approvazione dell’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo e ci è costato sacrifici economici, ma lo stesso ci ha gratificato con mille soddisfazioni ad ogni esposizione – sottolineano Magni e Carissimi –. È stato presente a Grenoble per incitare Michael (Schumacher, ndr), e da lui stesso autografato; presente per l’addio alla presidenza di Montezemolo; presente sempre a ogni evento di rilevanza e sempre in corsa sotto il podio a Monza, Montecarlo, Barcellona, Mugello ecc”.

Sul bandierone ci sono gli autografi di piloti: oltre a Schumacher, hanno firmato il grande scudo di tessuto anche i ferraristi di ieri come Kimi Raikkonen, Fernando Alonso e Felipe Massa. E lo stesso ha fatto pure uno dei due attuali piloti della scuderia del Cavallino rampante, Charles Leclerc.

“Quindi il valore intrinseco dell’oggetto viene in secondo piano, il valore che più ci sta a cuore è l’importanza affettiva che alberga nel cuore degli oltre mille soci del club e dei tifosi – concludono dal Ferrari club –. Rassicuriamo tutti i fan che vi sarà sicuramente a breve una replica a costo di ulteriori sacrifici”.

Da Caprino Bergamasco assicurano anche una “lauta mancia” a chiunque fornisse testimonianze importanti per il recupero del vessillo. Se di furto si tratta è piuttosto singolare, dal momento che un pezzo così unico e riconoscibile difficilmente potrà essere nuovamente esposto o rivenduto in maniera pubblica.