CLAUDIO BOLOGNESI
Cronaca

Tentato omicidio in hotel, il 50enne resta in carcere

Castel San Pietro, l’ex dipendente ha colpito la titolare con una piccola lama portata da casa. Il primo a intervenire è stato il cuoco. La donna si trova ancora al Maggiore

I carabinieri intervenuti all’hotel ’Il Gallo’, struttura sulla via Emilia (foto Isolapress)

I carabinieri intervenuti all’hotel ’Il Gallo’, struttura sulla via Emilia (foto Isolapress)

Castel San Pietro, 29 maggio 2024 – Il coltello portato da casa, l’insolito arrivo a piedi nell’ex posto di lavoro, quella frase, l’unica, ripetuta più volte dopo il tentato omicidio: "Mi hanno detto di farlo". Avanzano certezze ma permangono anche fitti misteri nella terribile aggressione di lunedì mattina alla titolare dell’hotel il Gallo di Castel San Pietro, colpita con otto coltellate mentre saliva le scale posteriori dell’edificio, quel percorso che in senso opposto stava facendo l’aggressore, un ex dipendente albanese 50enne, che si era licenziato poco più di un mese prima dall’albergo ma che era rimasto in buoni rapporti con tutti.

I perché dell’aggressione restano un vero mistero, visto che anche ieri sia le persone più vicine alla famiglia dell’aggredita che i dipendenti hanno continuato insistentemente a sostenere che non si fossero mai stati screzi e litigi, e che non esistessero neppure pendenze economiche tra datore di lavoro ed ex dipendente.

Ne è ulteriore conferma il fatto che il caffè preso dall’uomo (e servito dall’ex titolare) prima dell’aggressione, sia stato soltanto l’ultimo di una lunga serie, perché l’albanese aveva continuato a frequentare l’albergo anche nelle ultime settimane, dopo essersi licenziato, intrattenendosi a chiacchierare con gli ex colleghi. È anche certo, però, sempre secondo le ricostruzioni dei presenti, che l’uomo al Gallo sia arrivato già in possesso di coltello, quindi con la probabile intenzione di aggredire.

Un coltello con lama non più lunga di dieci centimetri, sottile ma affilato, "quello che si usa per scotennare i prosciutti", ha confermato il cuoco del Gallo (che preferisce rimanere anonimo, ndr), il primo ad accorrere alle urla della titolare (subito sul posto anche il titolare della vicina palestra, ndr), e anche colui che ha sfilato il coltello dalle mani della 66enne ferita, non si sa ancora se strappato all’aggressore o se raccolto da terra nei concitati momenti conclusivi dell’aggressione.

Un’altra conferma è poi quella dell’arrivo dell’aggressore, che al Gallo è giunto a piedi, mentre solitamente andava prendere il caffè sempre in macchina: solo una casualità o una scelta precisa per poi dileguarsi a piedi evitando la trappola delle vicine videocamere e dei Targa System? Tutti quesiti che potranno trovare risposta probabilmente solo dopo gli interrogatori all’ex dipendente, ora rinchiuso al carcere della Dozza dopo l’arresto dei carabinieri per tentato omicidio. La titolare del Gallo, invece, ha trascorso la notte al Maggiore di Bologna, dopo esserci arrivata in eliambulanza, dove dovrebbe restare per ancora qualche giorno. Intanto l’hotel è rimasto aperto, mentre il ristorante è ancora chiuso al pubblico.