NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Gli puntano un coltello per il cellulare. Via Stalingrado tra paura e degrado

La polizia è intervenuta sulla rapina ai danni di un quarantenne avvenuta sabato pomeriggio. Nella zona più volte i residenti hanno segnalato problemi legati alla presenza di spacciatori e sbandati

Gli puntano un coltello per il cellulare. Via Stalingrado tra paura e degrado

Gli puntano un coltello per il cellulare. Via Stalingrado tra paura e degrado

Bologna, 27 maggio 2024 – Si sono messi davanti alla vittima, con un coltello in mano. "Dacci tutto quello che hai". E quello che il quarantenne pakistano aveva con sé, l’altro pomeriggio, era soltanto il suo telefono cellulare. La rapina è avvenuta in via Stalingrado sabato, intorno alle 18,30. L’uomo, che stava camminando da solo per strada, è stato avvicinato da due sconosciuti che dopo averlo bloccato lo hanno minacciato, mostrandogli un grosso coltello. Due giovani, che l’uomo però non è riuscito a descrivere nel dettaglio ai poliziotti delle volanti, tanto sarebbe stata fulminea l’aggressione.

In quel momento in via Stalingrado passavano molte auto, ma questo non ha dissuaso i due ad agire. La vittima, terrorizzata che gli aggressori dalle parole potessero passare ai fatti, ha subito consegnato il telefono che teneva in mano ai rapinatori, che si sono ‘accontentati’ di questo bottino e sono scappati via. Solo una volta che i due si erano allontanati la vittima ha chiesto aiuto e in via Stalingrado è arrivata la polizia, per cercare di ricostruire l’accaduto e risalire all’identità dei due rapinatori. Un fatto avvenuto in una zona di certo non nuova a simili fatti, consumati sia di giorno che di notte.

Un problema legato anche alla presenza di spacciatori e consumatori, che gravitano all’interno degli spazi e dei vecchi capannoni abbandonati presenti lungo la via Stalingrado e al Giardino Parri, dove soprattutto di sera si radunano soggetti poco raccomandabili. Che per trovare i soldi per una dose non si fanno problemi a rapinare e aggredire chiunque capiti loro a tiro, anche in pieno giorno, come avvenuto sabato.

Una questione più volte segnalata dai residenti alle forze dell’ordine che nel tempo ha portato anche a blitz e sgomberi all’interno dei capannoni dismessi e nell’area adesso di proprietà della Fiera, dove sorgono tre casolari fino a qualche anno fa dati in concessione dal Comune all’associazione nigeriana El-Ihsan che, come poi scoperto, vi faceva vivere in affitto, in condizioni di estrema precarietà, decine di immigrati. Spazi più volte liberati, ma che periodicamente tornano a diventare rifugio per senza fissa dimora e sbandati.