L’Imolese chiama Mezzetti per la salvezza

Esonerato anche Catalano, promosso il tecnico della Primavera: il presidente Spagnoli sarà più presente nelle prossime, decisive sfide

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di Andrea Voria

Che qualcosa si stesse muovendo in casa Imolese era sembrato abbastanza chiaro quando, al termine della sconfitta nel derby contro il Ravenna, l’ennesima, il presidente Lorenzo Spagnoli aveva violato il silenzio stampa indetto dalla società per parlare a fine match. Ieri l’ennesimo terremoto in panchina delle ultime due stagioni ha scosso l’universo rossoblù: fuori Pasquale Catalano, dentro Lorenzo Mezzetti, coadiuvato dal vice Francesco Sintini.

La scelta è stata proprio opera del presidente Lorenzo Spagnoli, che ha deciso in prima persona per l’avvicendamento in panchina con la promozione dei tecnici delle giovanili. Mezzetti era infatti, fino a ieri, l’allenatore della Primavera mentre Sintini, già in orbita prima squadra da dicembre, era l’allenatore dell’Under 17. Mezzetti, 49 anni, era arrivato a Imola nel luglio del 2020. Nativo di Castelfranco Emilia, aveva avuto anche una discreta carriera da calciatore, giocando anche in B nel Modena con Enrico Chiesa. Da allenatore, è alla prima esperienza alla guida di una squadra professionistica. Ha allenato in Promozione e Eccellenza, guidando Castelvetro, Progresso, Monteombraro, Casalecchio e Fiorano.

Da Dionisi in poi, i risultati non sono più arrivati, ma anche la rosa è stata ridimensionata. Basti pensare che nella stagione 2018-19 gli unici under a calcare il campo erano Garattoni e Mosti, mentre la formazione è stata infarcita di giovani negli ultimi due campionati. Il rendimento, però, è stato praticamente dimezzato, con la squadra salva ai playout l’anno scorso grazie al rigore parato da Rossi e quest’anno sull’orlo della retrocessione diretta. Catalano, arrivato con grande voglia, aveva saputo infondere vigore all’Imolese. L’inizio del suo girone di ritorno era stato a dir poco clamoroso: con 13 punti in 6 giornate fra la 19ª e la 25ª, con la 24ª rinviata e pareggiata con il Fano, l’Imolese era fra le migliori del periodo.

Come con Cevoli un girone prima, però, dalla sconfitta contro la Fermana l’Imolese ha innescato la retromarcia. 11 partite senza vincere, un gioco a dir poco involuto, un attacco incapace di segnare e uno smarrimento generale, con i giocatori incapaci di reagire. Le parole di Spagnoli al termine del derby riecheggiano ancora come macigni. "In questi nove anni, mai mi sono vergognato come mi sto vergognando quest’anno" – aveva esordito il presidente – "Non è ancora finita, è vero, ma tutte le volte che vedo le partite mi imbarazzo. Mancano tre partite, spero di fare almeno i playout, anche se a oggi meritiamo di retrocedere noi: sono sempre molto realista, se non cambiano le cose e non succede qualcosa di miracoloso è così".

Dopo mesi di silenzio, in cui di fatto ha parlato una sola volta con la stampa, Spagnoli è sceso in campo direttamente, decidendo il futuro della panchina, inserendo due uomini "di fiducia". Non ci sarebbe da stupirsi se, nei prossimi allenamenti al Bacchilega, la presenza del presidente si dovesse fare ancora più attiva e costante.