L’Imolese targata Deni diventa un mosaico

La nuova proprietà annuncia altre nomine in società. Difficile però pensare che l’allenatore Antonioli e il dt Righi vengano estromessi

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di Andrea Voria

L’ufficialità è stata data nel tardo pomeriggio di sabato, quasi in concomitanza col fischio finale di Fermana-Imolese, ma la firma era già arrivata venerdì davanti a un notaio di Battipaglia. L’Imolese non è più di proprietà di Antonio De Sarlo, che l’aveva acquistata da Lorenzo Spagnoli dell’estate del 2021, e passa interamente nelle mani del presidente dell’Akragas Giuseppe Deni. L’ormai ex numero uno rossoblù lascia dopo una trattativa abbastanza lunga (il nome di Deni era già circolato in estate, quando De Sarlo annunciò la volontà di cedere), una salvezza ottenuta nello scorso anno in maniera quasi insperata allo scadere dei playout e una stagione, l’attuale, che vede fino a questo momento l’Imolese essere una delle sorprese. All’undicesimo posto e a +5 sulla zona playout, i rossoblù stanno facendo un piccolo miracolo, anche perché quella allestita da Righi in estate e allenata da Antonioli è una rosa quasi a costo zero, che si confronta anche con formazioni che hanno stanziato budget milionari per affrontare la serie C.

Il rebus, ora, riguarda quello che sarà l’organigramma della nuova era targata Deni. Nel comunicato ufficiale, si legge dell’affidamento di "pieni poteri" al direttore generale Luigi Conte, che già ricopriva tale ruolo nella gestione De Sarlo (senza vivere la quotidianità del centro tecnico Bacchilega).

Da ambienti siciliani e vicini all’Akragas, si parla poi del possibile arrivo in società di Giuseppe Cammarata, ds della Sancataldese, formazione di serie D siciliana ed ex diesse dell’Akragas, società da cui si è dimesso a giugno dopo aver lavorato proprio con Deni nel corso della stagione 2021-22. Nel comunicato, infatti, si citano "altri passaggi burocratici con la nomina di altre figure professionali che saranno scelte dalla nuova proprietà", che potrebbero proprio riferirsi alla figura di Cammarata o anche ad altri elementi.

La domanda, a questo punto, pare lecita. Cosa potrebbe esserne dell’Imolese che si è vista fino ad ora, costruita tra mille difficoltà e problemi? È difficile pensare che le posizioni del dt Emanuele Righi e di Mauro Antonioli possano essere messe in discussione, visto che è oggettiva la bontà del lavoro che stanno svolgendo, specie considerando le condizioni con cui stanno operando. Non bisogna dimenticare poi che l’Imolese ha ancora fra i propri tesserati Aniello Martone e Gaetano Fontana, rispettivamente esautorato ed esonerato in estate, dopo essere stati gli artefici della scorsa salvezza, per divergenze con De Sarlo. In questo scenario, dunque, è difficile ipotizzare una vera rivoluzione societaria, anche se i prossimi giorni (e le prossime settimane) in tal senso potranno dire qualcosa in più.