Sono cose da pAzzi: il Modena ha nove vite

Il brasiliano, da attaccante, ribalta l’Imolese ispirando la doppietta di Bonfanti che segna il gol vittoria zoppicando per un infortunio

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dall’inviato Paolo Reggianini

La Nona Sinfonia è nota anche come l’Inno alla Gioia. E la gioia quella che è esplode al 92’ di gioco, in tribuna, con Matteo Rivetti e Davide Vaira che abbracciavano tutti quelli che incrociano, in campo, nei settori che ospitano gli oltre 500 tifosi canarini e poi fuori dallo stadio a giudicare dai clacson delle auto. Tutto questo come se il Modena avesse vinto la coppa del mondo.

C’è euforia, tanta, forse troppa per una vittoria (non siamo ancora al giro di boa), molto sofferta, che ha sicuramente un doppio significato. Il primo di natura storica: il Modena nei suoi quasi 110 anni di vita mai aveva conquistato nove vittorie di fila, battendo così il record della Longobarda. In secondo luogo, ed è forse il motivo più importante, in una gara estremamente complicata per come si erano messe le cose, il Modena ha dimostrato una grande forza di carattere che vale la conferma del primo posto a braccetto con la Reggiana.

In apparenza una squadra che all’80’ è sotto di un gol e vince con la doppietta di un subentrato, fuori condizione dopo un mese di stop e che si infortuna dopo la rete del pareggio, si potrebbe anche parlare di fortuna.

Ma non è così. Dopo una mezz’ora di gioco, il Modena aveva creato ben cinque palle gol (traversa di Minesso), dominando il campo. Poi, la luce si è spenta, l’Imolese formazione che non è sembrata in crisi, ha trovato il vantaggio all’improvviso, facendo temere la classica giornata no. Anche perchè i canarini, tornati di nuovo vivaci dopo l’intervallo, prima della provvidenziale doppietta di quel diavoletto di Bonfanti, avevano calciato 17 volte verso la porta (palo di Gerli) fallendo anche ghiotte occasioni. E così mentre Reggiana e Cesena vincevano e già forse assaporavano il piacere di vedere la loro rivale più in forma cadere, il Modena sospinto dai propri tifosi, ha continuato a crederci. E qui ci sta anche la mano di Tesser che ha fatto una cosa anche semplice, già sperimentata, cambiando la direzione del vento. Prima ha tolto Duca, inserendo Renzetti sulla fascia e spostando in attacco Azzi, il quale dal 72’ è andato a fare coppia con Bonfanti entrato al posto di Minesso.

Ed è stato proprio Azzi a premere sull’acceleratore. Prima ha scaldato il motore con due azioni travolgenti, al 61’ ma soprattutto al 70’ con palla fuori di pochissimo. Poi dopo il palo di Gerli, il miracolo del portiere su Scarsella, il brasiliano ha ribaltato la gara. All’80’ volata sulla sinistra, palla in mezzo corretta da Scarsella per Bonfanti che da due passi non sbaglia. Al secondo dei quattro minuti di recupero, altro strappo sempre a sinistra di Azzi, cross quasi dal fondo ancora per Bonfanti che affonda l’Imolese. Il giovane bomber, zoppicando, va a prendersi l’abbraccio dei compagni e idealmente di tutto il popolo gialloblù.

Impressionante il cammino dei canarini fuori casa: 7 vittorie di cui 5 di fila.

Non cambia nulla il testa. Il Modena per maggior numero di reti segnate è primo.

Un finale così capitò anche lo scoso 20 ottobre in casa con la Lucchese: sotto di un gol, le reti di Marotta (89’ e 95’) mandarono un chiaro segnale. Qui oltre alla tecnica c’è ben altro, quel carattere che porterà sicuramente lontano questo Modena.