Omicidio di Rosina, 100 euro presi dal cassetto. "Così Enea l’ha soffocata"

La ricostruzione: la vittima aveva nascosto i soldi, il nipote l’ha schiacciata e uccisa. La madre intercettata: non dire mai chi è stato

Il nipote di Rosina, Enea Simonetti: per la procura è lui l’esecutore materiale

Il nipote di Rosina, Enea Simonetti: per la procura è lui l’esecutore materiale

Macerata, 16 febbraio 2021 - Sarebbe stato Enea a eseguire l’omicidio della nonna, pianificato da sua madre Arianna. Questa è la ricostruzione fatta dalla procura e condivisa dal giudice delle indagini preliminari, alla luce di alcune frasi intercettate e da altri riscontri. Enea avrebbe preso alla nonna cento euro che le aveva donato un’amica, visto che lei non aveva mai soldi. Il nipote li avrebbe portati via dal cassetto dove la nonna li aveva nascosti, e in quel contesto l’avrebbe soffocata e schiacciata. "Una volta che c’ha l’autopsia – dice Arianna Orazi al figlio per redarguirlo, nella caserma dei carabinieri, la notte tra il 24 e il 25 dicembre –, una volta che vedono chi l’ha strozzata, chi l’ha strozzata Ene’? Uno che pesa settanta chili? Io? Enea, non dire mai c’hai fatto, mai a un’anima! Non dire chi è stato. Non può essere un incidente! Un incidente è se casca dalle scale. Ma se la strozzi che incidente è?".

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Con queste parole Arianna redarguisce il figlio in caserma, che dopo ore di interrogatori aveva ammesso che la madre aveva inventato tutto. Poche ore prima, tra le 17 e le 17.20, la nonna Rosina Carsetti era stata uccisa. Poco prima delle 20, Arianna aveva chiamato il 112, dicendo che c’era stata una rapina e che sua madre era morta. In caserma , i due oltre al marito di Rosina, Enrico Orazi, avevano tenuto la stessa linea. Ma dopo ore di tensione davanti ai carabinieri del nucleo investigativo – che fin da subito avevano iniziato a sospettare dei tre –, il 21enne Enea aveva avuto un cedimento: aveva detto che non c’era stata alcuna rapina in casa sua. Non era stato sincero, aveva detto che lui non sapeva che cosa fosse accaduto tra sua nonna e sua madre – che dunque stava accusando di omicidio –, però la madre gli aveva chiesto di sostenere la versione della rapina e lui, figlio premuroso, aveva accettato. Però, aveva spiegato che il cavo intorno ai polsi era lento, e che insomma la storia era inverosimile.

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"Non gliel’hai detto che ero slegata – gli chiede poi la madre –, non gliel’hai detto? Devi dirlo all’avvocato che te l’hanno estorto. Abbiamo sempre detto che l’anello debole era Enrichetto, no?" Arianna pensa dunque a come potere sistemare le cose. "Chi gliel’ha dato lu schiaffu a tu nonno, io gliel’ho dato?" "No – risponde Enea –. Co issu non me so regolato. So’ forte. Con quella morta lì vicino. Ti rendi conto di quello che ho fatto?"